Connecticut: si indaga su un possibile miracolo eucaristico
Delle Ostie si sarebbero moltiplicate in una chiesa di Thomaston. Fatto inconsueto. Se si tratti anche di miracolo lo stabilirà l'arcidiocesi.
I miracoli sono rari per definizione, ma questo non significa che siano impossibili. E che non possano avvenire anche ai nostri giorni. Senza facili entusiasmi, ma anche senza escludere dei segni che confermano o quantomeno "illustrano" la fede.
L'arcidiocesi di Hartford (Connecticut) sta esaminando un «possibile miracolo eucaristico»: lo annuncia in un breve comunicato premettendo che la Chiesa indaga «con cautela», «per timore che si dia credito a qualcosa che si riveli infondato», ma senza aggiungere dettagli sul fatto che sarebbe avvenuto nella chiesa parrocchiale di Thomaston. Qualche altra notizia si può ricavare dall'Hartford Courant.
L'evento risalirebbe a due mesi fa. Il 5 marzo durante la Messa, padre Joseph Crowley ha riferito che uno dei ministri della comunione stava terminando le particole. Ma invece non sono terminate affatto. L'uomo si sarebbe accorto che «all'improvviso non c'erano più ostie nella pisside» ma subito dopo ce n'erano ancora per continuare a comunicare la gente. «Quindi quando tutti hanno ricevuto la comunione e io sono tornato all'altare – racconta padre Crowley –, c'era la stessa quantità, se non di più, delle particole che gli avevo dato».
Fatto inconsueto, certamente. Se si possa parlare anche di «miracolo», lo stabilirà l'arcidiocesi nel corso dell'indagine che dovrebbe durare un paio di settimane. Se confermato, sarebbe un miracolo di moltiplicazione, meno eclatante, certo, delle Ostie che sanguinano o trasformate visibilmente in carne (come per esempio nel miracolo eucaristico di Lanciano). Ma non meno significativo. Se non confermato, nulla toglie al «miracolo quotidiano», richiamato nel comunicato dell'arcidiocesi, che i cattolici comunque sperimentano «perché ogni volta che viene celebrata la Messa ciò che era pane diventa il Corpo di Cristo e ciò che era vino diventa il suo Sangue».