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ipoteca sul futuro

Conclave sinodale con quote rosa

L'indiscrezione rivelata da fonti vaticane a "The Remnant": allo studio una rivoluzione delle norme che regolerebbero l'elezione del successore di Francesco, con laici, religiosi e religiose.

Borgo Pio 06_11_2023

Un documento per rivoluzionare anche l'elezione del successore di Francesco mediante un conclave "sinodale", aperto ai laici e con tanto di quote rosa. Non si tratta di fantascienza, né di fantaecclesiologia, perché le bozze sarebbero allo studio da mesi.

«Fonti vaticane ben informate hanno confermato a The Remnant», ha rivelato Diane Montagna il 4 novembre scorso, «che dalla tarda primavera si sono svolti a Santa Marta una serie di incontri tra Papa Francesco e il cardinale canonista gesuita italiano Gianfranco Ghirlanda» con l'obiettivo di riformare l'elezione papale. «Dalla fine di agosto questi incontri sono diventati più frequenti e si sono svolti con cadenza settimanale fino all'inizio dell'assemblea sinodale».

Più che una riforma si tratterebbe di una vera rivoluzione (oltre che di una sorta di ipoteca sul futuro), anche nel metodo, che naturalmente sarà quello sinodale. Il primo cambiamento riguarda le congregazioni pre-conclave, ovvero le discussioni aperte tra tutti i membri del collegio cardinalizio, da cui verrebbero esclusi ora gli ultraottantenni. Cambia anche la modalità: alla sessione plenaria si sostituirebbe il metodo dei «piccoli gruppi di lavoro con un responsabile per guidare le discussioni» (o incanalarle in una certa direzione?), in pratica il "tavolino sinodale" (strumento efficace per costruire il consenso, come ha spiegato qui su La Bussola Luisella Scrosati).

La novità che ha destato più clamore è ovviamente l'ipotesi di estendere il voto a un 25% di laici, donne comprese. Con il consueto pretesto del «ritorno alla Chiesa primitiva» si ridurrebbe il peso dei cardinali elettori che costituirebbero il 75% dei votanti, «mentre  il restante 25% sarebbe composto da laici, religiose e religiose» di nomina pontificia, ovviamente fatta da Francesco «prima che la sede apostolica diventi vacante». In pratica, potremmo trovarci la suora arcobaleno Jeannine Gramick o il no-global Luca Casarini tra gli elettori del futuro Papa. 

La Sala Stampa ha smentito: «Non risulta che la notizia abbia fondamento». Ma è difficile pensare che un'indiscrezione così dettagliata venga fuori dal nulla (e le cose possono esistere anche quando "non risultano"). Se davvero qualcosa del genere bolle in pentola, costituirebbe «uno sconvolgimento ecclesiale e teologico delle elezioni papali» e «se promulgato, incontrerà sicuramente notevoli resistenze da parte dei membri del Sacro Collegio», conclude Diane Montagna.

Certo è che proprio di recente Francesco ha parlato anche delle norme del conclave, nel libro-intervista Non sei solo (edito da Salani): «Di fatto, potrei emettere un decreto che modifica i requisiti per entrare nel conclave e permettere di partecipare a un vescovo che non è cardinale». Il messaggio è chiaro: "io posso cambiare le regole".