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intervista al presidente

Commissione Covid, audizioni al via con l'anomalia Conte

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La Bussola intervista il presidente della Commissione bicamerale Covid Marco Lisei: «Bruciati i tempi per iniziare già da questa settimana le audizioni. La presenza di Conte? Io super partes, la decisione spetta al Presidente della Camera, ma dovrebbe giudicare sé stesso per molte vicende, il che è anomalo».

Attualità 08_10_2024

I lavori della Commissione bicamerale Covid sono cominciati e con questa settimana entreranno nel vivo le audizioni. Ma a fare discutere è la presenza tra i componenti della Commissione di Giuseppe Conte, che al tempo della pandemia è stato presidente del Consiglio. Una presenza ingombrante, la sua, dato che i lavori dell’organismo parlamentare si prefiggono lo scopo di indagare proprio su gran parte delle decisioni prese dal suo governo oltre che da quello successivo di Mario Draghi.

La Bussola intervista il presidente della Bicamerale, il senatore Marco Lisei, esponente di Fratelli d’Italia.  

Presidente Marco Lisei, cominciamo col tema del giorno: la presenza in commissione dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte: è davvero incompatibile?
É una valutazione che spetta al Presidente della Camera come sta avvenendo per il caso De Raho. Credo che il dubbio sia legittimo. Però mi permetta di chiarire due cose che non sono chiare a tutti. La prima, che le commissioni d’inchiesta non emettono sentenze, non sono un tribunale, non emettono condanne. Svolgono indagini e tutto ciò che è emerso viene riversato in una relazione finale che è una sorta di sentenza, ma non prevede alcuna pena. Alcuni mi chiedono di condannare tizio o caio, io devo attenermi ai regolamenti, raccogliere tutte le prove, ma non ho questo potere, nessuno verrà condannato a scontare alcuna pena, ma ad assumersi delle responsabilità politiche. La seconda io non posso permettermi di essere tifoso, anche se ho evidentemente le mie idee e non è difficile immaginare quali siano, perché ho il duro compito previsto per legge di essere super partes.

Anche se non fosse incompatibile, come potrebbe essere parziale nella sua posizione di membro e contemporaneamente ex presidente da audire?
Se fosse ritenuto compatibile mi parrebbe evidente che abbia un comprensibile interesse a difendere il suo operato che è fortemente criticato dalla maggioranza di cui faccio parte quando non vesto il ruolo di Presidente. Ognuno è parziale nella commissione come nella vita, diciamo che, come componente, dovrebbe giudicare sé stesso per molte vicende il che è anomalo.

 Veniamo ad altri ex da audire: verranno ascoltati Draghi, Speranza, Arcuri, Figliuolo, Brusaferro e gli altri protagonisti della macchina organizzativa sia della pandemia che della campagna vaccinale? E in particolare per che cosa?
Verranno auditi i protagonisti di quel triste periodo e verranno auditi su tutto ciò che la legge costitutiva della commissione prevede, non le posso fare un elenco di nomi ora perché sarà una decisione della Commissione non solo mia. Certo anche il tema della campagna vaccinale e dei vaccini è nell’oggetto dell’indagine.

Negli Stati Uniti e anche in Europa non è infrequente ascoltare anche i vertici delle case farmaceutiche, anzi è stato proprio in occasione di queste audizioni che sono emerse verità molto scomode, soprattutto per quanto riguarda i vaccini.
Lei mi sta chiedendo di svelarle tutta la trama del film, si sieda e se lo guardi puntata dopo puntata. La cosa che più mi preoccupa è che il tempo è limitato rispetto alla mole di indagini da svolgere, la commissione anche per un ostruzionismo è partita molto tardi ed ha una mole di lavoro davvero improba. È per questo che ho cercato di bruciare le tappe e già questa settimana in tempi record partiranno le audizioni.

A proposito di vaccini, il Comitato Ascoltami che raggruppa in forma organizzata il maggior numero di danneggiati da vaccino, chiede di essere audito con suoi rappresentanti. Può confermarci che ciò avverrà? E quando?
Quando affronteremo il tema vaccini verrà audito. In questa fase stiamo audendo i famigliari delle vittime del covid. Il lavoro della commissione deve seguire una logica, non si può saltare “di palo in frasca”, la commissione ha scelto un criterio temporale, che mi sembra corretto visto che la relazione finale dovrà avere un filo logico. Si partirà dall’inizio della pandemia per poi arrivare alla fine.

Nel nostro lavoro quotidiano, abbiamo dato conto di numerose sentenze che si occupano di danneggiati e lavoratori sospesi, che hanno scritto una storia diversa rispetto alla narrazione dominante. Ci sarà anche una revisione delle sentenze uscite?
Noi non siamo la Corte di Cassazione, non possiamo revisionare o ribaltare le sentenze della magistratura, possiamo dare una nostra valutazione dei fatti, magari acquisendo documenti nuovi e non visti, sentire esperti di diritto e scienza, ma certo l’esito della commissione d’inchiesta resta agli atti e può essere utilizzato in qualsiasi sede.

Nella scelta delle personalità della scienza da coinvolgere, che criteri vi darete? Ci sarà anche la presenza di esponenti del mondo scientifico che hanno espresso critiche motivate sulla campagna vaccinale e su quella di risposta alla pandemia?
Certo, tutti devono essere ascoltati purché abbiano ovviamente competenze scientifiche acclarate.

E per quanto riguarda le politiche di lockdown, tanti giuristi hanno spiegato che le normative con le quali la gente è stata chiusa in casa non solo non hanno raggiunto il loro scopo, ma hanno creato un vulnus andando a limitare la libertà. Ci sarà spazio per questo?
Verrà certamente valutato anche questo, l’efficacia delle misure adottate direi che è fondamentale soprattutto è fondamentale capire il rapporto costi benefici di una misura.

Green pass: l’Italia ha utilizzato questo strumento non per finalità legate agli spostamenti, ma legandolo al diritto di lavorare. Eppure, è ormai chiaro a tutti che il vaccino non fermava il contagio. Crede che chiederete conto a Draghi - che ebbe a dire “Se non ti vaccini, ti ammali e fai ammalare e muori” - anche di questo?
Credo che su quella dichiarazione ognuno si sia fatto il proprio giudizio.