Clandestini business, Avvenire benedice la nuova Ong
A causa delle politiche dell’attuale maggioranza, che si appresta ad approvare il Decreto Immigrazione, si è rivitalizzato il mercato dei clandestini. Personaggi dei media, della musica e della politica sostengono ResQ, progetto per la nascita di una nuova Ong italiana. Anche Avvenire sostiene la raccolta fondi, nonostante siano proprio i flussi illegali a far aumentare i morti in mare.
Il mercato dei soccorsi in mare agli immigrati clandestini si arricchisce di sempre nuovi protagonisti, come accade con l’altrettanto florido mercato dell’accoglienza degli immigrati illegali. Business rivitalizzati sensibilmente nell’ultimo anno dall’attuale governo e che riceveranno nuovo impulso finanziario con l’approvazione del Decreto Immigrazione giunto quasi al termine dell’esame parlamentare.
La concessione di permessi (tutti convertibili in permessi di lavoro) a chiunque entri illegalmente in Italia dopo aver pagato organizzazioni criminali e l’incremento delle condizioni in cui sarà impossibile effettuare rimpatri ed espulsioni ingigantiranno molto presto i flussi migratori illeciti verso l’Italia, già in crescita da mesi. Si preannuncia quindi un ampio risalto mediatico e una nuova crescente mole di lavoro per le navi delle Ong che raccolgono fondi da privati, organizzazioni pubbliche ma anche dall’Ue (con scarsa trasparenza) e da amministrazioni locali e statali di alcuni Stati europei.
Il trend è quindi di un “mercato del clandestino” in crescita e sempre più ricco in cui cercano ovviamente di affacciarsi nuovi protagonisti, specie ora che l’attuale governo di sinistra ha annichilito le posizioni anti-immigrazioniste del Movimento Cinque Stelle assicurando che non verranno posti ostacoli all’ingresso delle navi delle Ong nelle acque e nei porti italiani.
Dopo Mediterranea Saving Humans, la Ong che vede tra i protagonisti Luca Casarini, nata alla fine del 2018, una nuova Ong italiana sembra approntarsi ad affiancare con la propria nave la “flotta umanitaria” che da anni favorisce l’aumento dei flussi migratori illegali. Si tratta del progetto ResQ-People Saving People, presentato nel luglio scorso dall'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, presidente onorario dell’associazione che ha in programma di mettere in mare una nave-soccorso lunga 40 metri e dotata di due gommoni con dieci uomini di equipaggio e spazi per altri nove tra medici e giornalisti. L’Ong si pone inoltre l’obiettivo di promuovere l'attività dell’associazione con interventi nelle scuole e incontri pubblici, col dichiarato scopo di “creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani e accogliente”, si è detto durante la conferenza di luglio, come riportato da FanPage che evidenzia la necessità di coprire costi per 2,1 milioni di euro necessari ad affittare e allestire la nave oltre che a garantirne l’operatività per i primi mesi.
Luciano Scalettari, presidente di ResQ, spiega che il progetto oggi ha 130 associati ma che “contiamo di diventare 1.000 prima della fine dell’estate”. Hanno già aderito nel mondo dei media anche il presidente della Fnsi Beppe Giulietti e l’Associazione Articolo 21, mentre i leader delle Sardine, Mattia Santori e Giulia Trappoloni, hanno sostenuto la campagna di raccolta fondi. C’è poi l’Alto commissario dell'Unhcr, Filippo Grandi, che ha commentato: “Applaudo questa iniziativa e sono stupito che ancora si stia a discutere se sia giusto salvare persone che rischiano di annegare in mare. È semplicemente un obbligo”. Eppure chi ricopre un incarico del genere dovrebbe cogliere la differenza tra soccorrere naufraghi e incentivare l’immigrazione illegale: l’Unhcr per primo sostiene infatti che chi viene raccolto in mare deve essere sbarcato in Italia.
Le navi delle Ong, quelle esistenti e quelle in arrivo, mascherano dietro il soccorso in mare la volontà di incentivare l’immigrazione illegale dal momento che respingono ogni ipotesi di riportare i migranti sulle coste da dove sono salpati o rimpatriare i migranti illegali. Così si contribuirà di certo a ingigantire i flussi illeciti che arricchiscono le organizzazioni di trafficanti ma non si garantirà l’assenza di morti in mare che, la cronaca degli anni scorsi lo dimostra, aumentano con il crescere dei flussi.
Circa la campagna di ResQ-People Saving People, come spiega un articolo di Federico Garau su Il Giornale, il 13 dicembre si è tenuta online una raccolta fondi tesa a completare la dotazione finanziaria necessaria per “aggiungere un'imbarcazione alla flotta umanitaria della società civile”, come si legge nel comunicato delle Sardine. Una campagna pubblicizzata anche da Avvenire e firmata da esponenti del mondo dei media, della musica e della politica quali Gad Lerner, Giulia Michelini, Saverio Tommasi, Modena City Ramblers, Frankie hi-nrg, Padre Alex Zanotelli, Pietro Bartolo, Laura Boldrini, Lella Costa, Giovanni Storti, Giovanni Soldini ed Elio.
Insomma, la solita mobilitazione umanitaria politically correct che contribuirà a gonfiare le partenze dalle coste africane, quindi a ingrassare i trafficanti e ad alimentare traffici illeciti e a provocare nuovi morti in mare. Colpisce che in un momento così buio per l’Italia, con un numero enorme di persone che sta aggiungendosi ai milioni di italiani che già sopravvivono sotto la soglia della povertà, tante belle firme si impegnino per raccogliere milioni di euro allo scopo di far sbarcare in Italia chiunque abbia pagato criminali per sbarcare illegalmente sulle nostre coste.