Cirinnà: "Ora punto al matrimonio egualitario"
A distanza di due anni dall'approvazione della legge sulle unioni civili, l'on. Cirinnà punta al matrimonio egualitario e considera la stepchild adoption questione superata.
A distanza di due anni dall'approvazione della legge sulle unioni civili, l'on. Monica Cirinnà viene intervistata dall’Huffington Post. A metà dell’intervista la giornalista Luciana Matarese ricorda all’on. Cirinnà che nelle unioni civili, a differenza dell’istituto del matrimonio, manca il vincolo di fedeltà e la filiazione ha profili nettamente diversi.
E dunque chiede: “Una rivoluzione a metà, si è detto, per lo stralcio della stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà.
“Guardi, io vorrei che la mia legge diventasse inutile, vorrei arrivare al matrimonio egualitario. L’obbligo di fedeltà è un vecchio retaggio della cultura maschilista che serve a sottomettere la donna. Va bene, se si vuole, lasciarlo nel matrimonio religioso, ma solo un Paese culturalmente arretrato può mantenerlo come vincolo nel matrimonio civile. La fedeltà è qualcosa che senti nel cuore”.
Per l’adozione, invece? La stragrande maggioranza delle famiglie omogenitoriali è costretta a rivolgersi ai Tribunali.
“Sulle unioni civili, nella legge ci sono tre righe nelle quali si specifica che restano applicabili tutte le norme in materia di adozione. La battaglia per la stepchild adoption io non la faccio più, il mio obiettivo è raggiungere la piena responsabilità genitoriale alla nascita. È l’unico modo per garantire uguaglianza a tutti i bambini delle coppie omosessuali”.
Come intende arrivarci?
“Bisognerà capire se le forze più riformiste avranno la possibilità di promuovere atti parlamentari, ma ci si può arrivare anche attraverso il lavoro dei sindaci. A differenza di quanto è stato dichiarato, la sindaca Appendino non ha fatto alcuna forzatura”.
In che senso?
“In una nota molto dettagliata pubblicata sul sito Articolo29.it, il magistrato Marco Gattuso ha spiegato che il Comune di Torino ha rimosso una discriminazione irragionevole, adeguandosi a una interpretazione costituzionalmente orientata della legge 40 del 2004, la legge sulla procreazione assistita”.”
Alcune considerazioni. La fedeltà è un valore anche civile perché una famiglia unita è garanzia di una società unita. In secondo luogo ha proprio ragione la Cirinnà a dichiarare che la battaglia sulla stepchild è stata superata dai provvedimenti di quei sindaci e giudici che hanno riconosciuto la genitorialità ad entrambi i componenti della coppia gay senza passare dall’istituto dell’adozione. Chiari casi di violazione della legge. In terzo luogo è interessante la nota del magistrato Gattuso: come arrivare al riconoscimento automatico della doppia genitorialità? Modificando la legge 40 che ad oggi prevede l’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale solo a coppie di sesso diverso. Se la coppia omosex potesse legittimamente avere un bebè con la provetta allora automaticamente entrambi sarebbero genitori del bambino. Infine curioso che la Cirinnà punti al matrimonio egualitario. Infatti, eccetto l’obbligo di fedeltà e l’istituto della filiazione, le unioni civili sono un vero e proprio matrimonio civile omosessuale. Evidentemente ormai è solo questione terminologica ma che per l’ideologia gender è di fondamentale importanza.