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Chiesa cattolica

Chiude in Kenya per motivi di sicurezza la missione delle suore Benedettine

L’omicidio di due sacerdoti e l’insicurezza generale hanno indotto alla chiusura di tutte le strutture missionarie delle Benedettine nella Kerio Valley

In Kenya i missionari cattolici sono sempre rimasti al fianco e al servizio della popolazione, persino negli anni 50 del secolo scorso, durante la guerra Mau Mau, quando nella Rift Valley imperversava la caccia ai bianchi, specie sugli altipiani a nord della capitale Nairobi. Ma l’uccisione nei giorni scorsi di due sacerdoti e la situazione di estremo allarme creatasi per la sicurezza dei religiosi hanno costretto all’impensabile. Le Suore Benedettine Missionarie del Priorato del Sacro Cuore il 1° giugno hanno annunciato con effetto immediato la chiusura a tempo indeterminato di tutte le loro strutture nella Kerio Valley. Mai si sarebbe immaginato di arrivare a tanto. Le stazioni missionarie rimarranno chiuse finché la situazione non migliorerà, ha spiegato suor Rosa Pascal, priora delle Suore Benedettine. La decisione è stata presa – si legge nel comunicato con cui è stato dato l’annuncio – allo scopo di “garantire la sicurezza delle nostre sorelle che operano nella regione, dei nostri dipendenti e di coloro che visitano la nostra missione per diversi servizi”. D’altra parte era diventato impossibile prestare “i servizi essenziali a causa della mancanza di personale che sta abbandonando la zona”. L’auspicio, conclude il documento, è che la chiusura serva a “sollecitare il governo a trovare una soluzione duratura per la pace nell’area, incluso il disarmo dei civili”. Una delle strutture missionarie chiuse è il Chesongoch Mission Hospital della contea di Elgeyo-Marakwet, un presidio con 88 posti letto e una unità di cura intensiva. L’ospedale è il più importante della zona e presta assistenza a migliaia di persone. La chiusura delle strutture, ha detto Suor Rosa, ha anche lo scopo di ricordare agli abitanti della Kerio Valley l’importanza della missione per la comunità. “Se gli abitanti della Kerio Valley non considerano la nostra missione essenziale per loro – ha commentato – allora non c’è bisogno della nostra presenza”. Il 15 maggio è morto nell’ospedale in cui era stato ricoverato padre John Maina, trovato poche ore prima da un motociclista sul ciglio della strada che collega la città di Nakuru alla capitale Nairobi. Prima di morire padre Maina aveva detto di essere stato rapito. Si ritiene che sia stato avvelenato. Il 22 maggio a Tot dei malviventi,  probabilmente dei ladri di bestiame, hanno teso un agguato a padre Alloyce Cheruiyot Bett e hanno aperto il fuoco contro di lui. Colpito al collo, padre Bett è morto all’istante. Il funerale di padre Maina si è svolto il 22 maggio, quello di padre Bett il 30 maggio. A entrambe hanno partecipato affrante e sconvolte centinaia di persone.