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IL CASO

Che tempo fa? Quello di mettersi (civilmente) d'accordo

In quasi tutti le nazioni del globo esiste un unico Servizio Meteorologico Nazionale dove c’è chi decide ed è responsabile. In Italia invece la fantasia al potere ha coniato un nuovo nome per un nuovo Ente mai visto in altri Paesi: il "Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito". Un altro pasticcio (costoso) all’italiana. 

Politica 19_06_2015
Nasce il Servizio Meteo Nazionale Distribuito

Fate finta che cinque forze di polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, Corpo forestale e Polizia penitenziaria) siano troppe e che il governo reputi gli sprechi ormai inaccettabili. Per ottimizzare la situazione si decide di costituire un sesto “Corpo di Polizia Nazionale Distribuito”, in cui prendono posti vari dirigenti, con il compito di coordinare l’attività delle altre forze di Polizia e guidarne la progressiva integrazione. Vi sembra una soluzione sensata che porterà a una riduzione delle spese e a un miglioramento del servizio ricevuto dal cittadino?

Per quanto riguarda le Forze di Polizia stiamo scherzando, invece l’esempio fatto può grossolanamente far comprendere cosa potrebbe succedere a breve nel campo della meteorologia italiana pubblica. In tale settore gli attori storici sono il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, il Dipartimento della Protezione Civile, Ispra, Enav, l’ex Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, più recentemente si sono affiancati Enti che svolgono le attività di Servizi Meteorologici Regionali, ecc. Si tratta di una numerosa schiera di soggetti che opera senza esser costretta a dover tener conto dell’attività degli altri, l’Aeronautica Militare rappresenta l’Italia nelle Organizzazioni Internazionali e può fornire agli altri delle raccomandazioni. 

In quasi tutti le nazioni del globo esiste un unico “Servizio Meteorologico Nazionale” dove c’è chi decide ed è responsabile. In Italia invece la fantasia al potere ha coniato un nuovo nome per un nuovo Ente mai visto in altri Paesi, un finora fantomatico "Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito"(Smnd) che nasce “nel rispetto della normativa vigente in materia per i diversi settori” (clicca qui). Smnd è un ente che svolgerebbe funzioni che ricordano quelle del “Corpo di Polizia Nazionale Distribuito” dell’esempio iniziale. Ma ripercorriamo cosa è accaduto in passato. Il 1998 era un periodo per le finanze pubbliche più florido dell’attuale e in cui andava di moda il decentramento con replicazione di strutture presso le Regioni. Fu nel lontano 31 marzo 1998 che, con il decreto legislativo n. 112, si decise la nascita di una sorta di "confederazione" di tutte le strutture di Stato e regionali che si occupano di meteorologia, alla quale si attribuì la denominazione di "Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito", guidato da un ampio consiglio direttivo (nel quale sono rappresentati gli enti di Stato e le venti Regioni) e da un comitato scientifico. Avete letto bene, nazionale abbinato con distribuito. La proposta all’epoca naufragò, potete rileggere un commento dell’epoca qui, ed i successivi provvedimenti attuativi non videro mai la luce. Il decreto fu ritenuto scaduto per più di un decennio.

Nel 2012 è il “Servizio meteorologico nazionale distribuito” è “resuscitato” all’interno della legge di riordino del Sistema di protezione civile (comma 4, art. 3bis, legge 100/2012), le malelingue parlano di un modo per non far diminuire i fondi spesi da ogni Regione in tale settore. Il Dipartimento della Protezione Civile (Dpc) il 27.2.2013 ha costituito un Gruppo di Lavoro per realizzare la bozza di Decreto del Presidente della Repubblica (Dpr) per l’istituzione del Smnd. Il Gruppo ha finito i lavori il 13.9.2013 inviando la proposta al Capo del Dpc, il 6 dicembre 2013 la rivista L’Espresso pubblicava un articolo dal titolo: ”grandi manovre. Il meteo è mio e lo gestisco io. Sta per nascere una nuova rete delle previsioni. Che sostituirà l'Aeronautica. E rischia di costare 75 milioni in più” (clicca qui).

Da allora sono passati molti mesi, sembrava tutto nell’oblio ed invece il 5 Marzo 2015, l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, intervenendo in audizione presso una Commissione della Camera dei Deputati ha affermato: «è vicina l'intesa sul servizio meteorologico nazionale distribuito. Solo noi e la Grecia abbiamo un servizio meteo gestito da militari» (clicca qui) . Sembra che a giorni il Dpr per l’istituzione del Smnd sarà approvato dal Consiglio dei Ministri, speriamo che qualcuno correttamente e saggiamente ricordi a Renzi che finora in Europa «solo noi e la Grecia abbiamo un servizio meteo gestito da militari», invece il “Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito” rischia di essere una costosa anomalia italiana unica al mondo.