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COMUNICAZIONE

Censis, cresce l'info web. Dunque, forza "Bussola"

Bisogna occupare gli spazi Internet, cioè fare dell'evangelico "apostolato".
- La scrittura è finita?,
di Massimo Introvigne

Attualità 15_07_2011
Internet

 

Il 12 luglio al Senato è stato presentato il Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione. Dal quale risulta che in due anni i quotidiani a pagamento hanno perso ben il 7% di lettori. Se si va un po' più indietro, al 2007, si scopre che la perdita è di un allarmante quasi-20%. Resistono i periodici ma il futuro sembra essere on line, visto che le testate su Internet (come la nostra "Bussola") tengono botta. Anzi, crescono di uno 0,5%. La cifra riguardante l'utenza non è male: il 18,2%. Dunque, forza "Bussola".

Allora, tutti a navigare sul web? No, troppo bello. Il famoso e-book, il libro elettronico su cui tante speranze si erano appuntate, non decolla. Il libro "cartaceo" continua a farla da padrone.

Come leggere questi dati? Ci provo a orecchio. È noto che, più giovani si è, più si ha dimestichezza col computer (qualunque forma e nome abbia, tascabile o da banco, portatile o boh). Dunque, la fascia degli anziani scordiamocela. Eccezion facendo, ovviamente, per coloro che si sono scoperti il pallino elettronico, il che può avvenire a qualunque età. Ho amici miei coetanei, perciò sessantini, che appena vedono un nuovo gadget informatico diventano pazzi e sono compulsi all'acquisto. Epperò non è detto che poi lo usino per leggere i quotidiani anziché catturare le farfalle virtuali. Il problema è dunque duplice: irretire i giovani e i versati nell'arte informatica e indurli a leggere tutti i giorni. Ma qui casca l'asino, perché, com'è noto, i giovani sono pochi (e diminuiscono), mentre i vecchi sono tanti (e aumentano). Voi direte: vabbè, i vecchi non informatizzati muoiono via via, sostituiti dai giovani d'oggi che saranno vecchi domani. Giusto, ma chi ci assicura che domani la stessa scienza informatica non si sia trasformata talmente tanto da azzerare ogni competenza pregressa? Insomma, un bel dilemma.

Chi, come il sottoscritto, ha dovuto reimparare a stare al mondo (ai miei tempi se non sapevi guidare la macchina eri out, oggi lo sei se non sai andare sul computer) fa anche fatica a tenergli dietro, al mondo. Ci vorrebbe un consulente al fianco, ventiquattro're al dì. Peccato che costui voglia essere pagato. Ma è anche vero che al sessantino medio, quello della strada, fuma il cervello: devi districarti tra le mille offerte sempre cangianti dei gestori telefonici, poi con chiavette internettiane che non marciano, computer che si impallano, programmi problematici, campi che non pigliano, istruzioni incomprensibili, l'inglese scolastico che si inceppa. Appena impari una mossa, ecco che non serve più, superata, ora devi fare così; impari anche questa e siamo daccapo. Potessi rinascere vorrei reincarnarmi in un hacker. Di questi è il Regno della Terra. Anche se, va detto, non credo che gli hacker siano accaniti lettori di quotidiani. Perciò, se volete la mia opinione, il futuro è nella "nicchia", come si suol dire; nella specializzazione.

Se uno è kattolico e vuole sapere quel che succede davvero, pescherà nella "Bussola", perché ci trova l'unico pesce commestibile del mare magnum. Dunque, bisogna allargare questo tipo di utenza, il che coincide con l'evangelico "apostolato". Esattamente quel che fa la "Bussola", e gratis. Infatti, il rapporto Censis di cui sopra dice che la free press è in crescita. Forza, allora.