OCCHIO ALLA TV
Casalinghe da fumetto
Difficile per le donne italiane ritrovarsi nelle casalinghe protagoniste della serie “Desperate Housewives”, che tanto disperate non sembrano e che - a ben guardare - non sono nemmeno donne di casa in senso proprio.
Occhio alla Tv
13_05_2011
Difficile per le donne italiane ritrovarsi nelle casalinghe protagoniste della serie “Desperate Housewives” (RaiTre, giovedì ore 21.10), che tanto disperate non sembrano e che - a ben guardare - non sono nemmeno donne di casa in senso proprio. Partita nel 2004 sulla statunitense Abc e approdata sugli schermi Rai nel settembre 2005, la serie è ambientata nell’immaginaria città di Fairview a Wisteria Lane e racconta le vicissitudini di quattro casalinghe impegnate nella quotidiana gestione della casa, dei figli, dei mariti e… delle amiche più fidate. Alcuni misteri stravolgono la tranquilla vita di provincia (il sottotitolo è “I segreti di Wisteria Lane”) e forniscono il pretesto per l’intreccio narrativo, corroborato dagli immancabili incroci sentimentali, per lasciare spazio alla curiosità del pubblico.
Il successo di pubblico ottenuto dalla serie si deve più alla sapiente regia e alla fotografia a effetto che non all’intreccio delle storie. I caratteri dei personaggi sono tratteggiati con un evidenti coloriture caricaturali che li rendono molto stereotipati e poco credibili. Il tono narrativo oscilla continuamente fra il poliziesco e la commedia, fra la soap opera e il dramma.
Troppo fumettistici gli atteggiamenti dei personaggi principali, troppo altalenante la tenuta dei legami sentimentali, troppo scarso il valore dato al matrimonio per un positivo giudizio di merito. Lo sguardo più corretto è quello dello spettatore che guarda la serie con lo stesso occhio di chi assiste a una rappresentazione teatrale, lontano da qualunque eventuale immedesimazione.