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DENATALISMO

Caro Sartori,la Chiesa difendeanche lei

Contenere le nascite, ridurre la popolazione, salvaguardare il clima e l'ecosistema prima ancora dell'uomo: queste non sono soluzioni, ma le cause della crisi che stiamo vivendo. I nuovi Malthus non se ne sono accorti.

Editoriali 26_11_2013
Thomas Robert Malthus

La settimana scorsa, in un importante convegno internazionale in cui ero relatore, una co-relatrice prestigiosa ha corretto una mia considerazione sui valori cristiani che accomunano ancora oggi l’Occidente, definendoli ormai relativizzati, obsoleti e insostenibili, proponendo in loro vece di riunire il mondo occidentale intorno a valori prioritari di difesa panteistica dell’ambiente. Leggendo sul Corriere del 23 novembre il pezzo di Giovanni Sartori (Una modernità fuori misura) ho avuto la conferma che la parola d’ordine sia quella di indirizzare il pensiero e gli sforzi verso la produzione di un valore comune, cui riconoscersi. E questo valore comune è la difesa dell’ambiente, devastato dall’uomo, naturalmente «cancro della natura». Ma vediamo l’editoriale di Sartori in alcuni punti meritevoli.

“In un pianetino piccino come la terra noi modernizzatori predichiamo demenzialmente crescita, sviluppo, progresso e popolazione senza limiti”.  Beh, non è mica così Sartori, i limiti che abbiamo visto si son prodotti proprio ignorando, anzi contraddicendo, le leggi naturali. Bloccando le nascite nel mondo occidentale e proponendo il modello consumistico proprio dell’uomo “bestia intelligente” che si soddisfa solo materialmente, abbiamo appena provocato la maggior crisi economica dopo quella del ‘29. Crisi che sta producendo proprio il contrario: una decrescita, inviluppo, regresso, senza limiti. Per Sartori la popolazione è cresciuta senza limiti. Ma dove? Nel mondo occidentale (Usa ed Europa) no di certo, senza immigrazione avremmo meno della popolazione che avevamo nel 1975, quando i neomalthusiani propagandarono le loro dottrine. La crescita è stata nel resto del mondo (che non ascoltava le dottrine neomalthusiane), e mentre il mondo occidentale ora diventa più povero, questo resto del mondo sta diventando più ricco ed ha smentito clamorosamente le previsioni neomalthusiane di Stanford e MIT.

Dice sempre Sartori che stiamo inquinando l’atmosfera e destabilizzando il clima. Lascio agli esperti la risposta, peraltro data infinite volte e mai contestata, che questa affermazione non è dimostrata. Io mi limito a dire che se ci son abusi, come ci sono, vanno colpiti senza metter in discussione il principio che l’ambiente è per l’uomo che lo ama e protegge. Ma la risposta più semplice è un’altra: si vuole difendere il clima e l’ambiente e non chi lo vive: l’uomo. Si pretende infatti che la vita dell’uomo “non abbia un senso” ( quella degli alberi invece si...). Ma se la vita umana non ha senso, perche le azioni umane dovrebbero averlo? (attendo con ansia una risposta...)

Disoccupazione e debiti ci assillano, dice sempre Sartori. Ma è evidente, sono conseguenza delle dottrine neomalthusiane che han bloccato le nascite in occidente, bloccando la crescita vera e imponendo quella insostenibile solo consumistica, sempre più delocalizzando le produzioni in altri continenti a basso costo di produzione e sempre più crescendo il debito delle famiglie per consumare.

Che la colpa della crisi sia degli economisti, sempre come scrive Sartori, è in parte vero, ma di più lo è degli intellettuali e politici neomalthusiani che hanno ispirato dette dottrine.

Per rimediare all’impazzimento del clima, Sartori insegna che dobbiamo ridurre drasticamente le nascite. Si ma dove? In Occidente? Provi a proporlo oggi ad un capo di governo europeo o americano. In Asia? Provi anche lì. In Africa? Ma poveri africani (ma quali africani poi? Ci sono ben quattro Afriche diverse...), cominciano ora a pensare di stare meglio grazie all’attenzione ed agli investimenti che i paesi in supersviluppo prestano alle loro ricchezze inutilizzate. Il problema africano è piuttosto quello di assicurare la dignità dell’uomo africano in contesti di colonizzazione che sono meno attenti a chi è l’uomo...

Sulla responsabilità della Chiesa per tutti questi mali, il nostro Sartori addita il suo vero nemico. La responsabilità della Chiesa (di uomini della Chiesa piuttosto) semmai è stata di esser stata fin troppo tollerante e comprensiva con chi pretendeva di negare le leggi naturali. Sartori ringrazi la Chiesa e anche Papa Paolo VI che ha scritto la Humanae Vitae, la Populorum Progressio. Lo ringrazi perché è solo grazie al magistero della Chiesa che c’è ancora un minimo di rispetto vero per il Creato, per la creatura e conseguentemente per l’ambiente. Malthus gioiva nel pensare agli effetti delle catastrofi naturali che ridimensionavano la popolazione in sovrappiù. Darwin su questo ha persino intuito la legge della sopravvivenza in ambiente ostile.

La soluzione di tutto, caro prof. Sartori, sta in due Encicliche che può trovare facilmente in libreria oppure online. Si chiamano Caritas in Veritate e Lumen Fidei. Se le leggesse troverebbe una verità che potrebbe illuminarla: l’ambiente si difende amando e rispettando l’uomo (che è destinato a beneficiarne), l’uomo si ama e rispetta amando il Creatore e rispettando le leggi della Creazione.

Vede, riducendo le nascite, dopo un pò, quando si fanno i conti, si capisce che la prima spesa da ridurre è quella del mantenimento dei vecchi che in proporzione diventano troppi. Sa chi difende oggi, e per prima, i troppi vecchi, con tutto il rispetto, come anche lei? Proprio la Chiesa che lei responsabilizza di misfatti vari.