Caravaggio, il santuario con la fonte miracolosa
Ilsantuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio è un monumentale edificio di culto cattolico situato nel territorio di Caravaggio, in Lombardia, e dedicato al culto di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi.
“La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice perché le apparve la Santissima Vergine nell’anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona, perché meritò di vedere la gran Madre del Signore”.
Questa iscrizione, posta alla base del simulacro della Vergine nel SacroSpeco, è una delle più importanti testimonianze che documentano l’apparizione della Madonna nella campagna di Caravaggio, in provincia di Bergamo, nel prato detto Mazzolengo, a una giovane contadina, Giannetta de' Vacchi, cui chiese di richiamare i suoi compaesani alla penitenza e di erigere una chiesa a Lei dedicata. Subito in quel luogo scaturì una fonte e subito si cominciò a edificare una cappella che, grazie all’appoggio finanziario del Duca di Milano Filippo Maria Visconti, le cronache già nel 1516 potevano definire «insigne e ricca di ornamenti e pitture venerande».
Questo primo edificio venne successivamente abbattuto e un nuovo tempio mariano fu commissionato nel 1575 da San Carlo Borromeo al suo architetto di fiducia. Al progetto di Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini, la costruzione rimase fedele nonostante potè dirsi conclusa solo all’inizio del XVIII secolo. Del 1722 è, infatti, la posa del lanternino.
Il Santuario è a croce latina, con un corpo centrale quadrato che sorregge un’imponente cupola che si alza dal suolo per 64 metri. Non si conosce l’ingegnere che la realizzò: il disegno esecutivo fu, invece, firmato da Giovanni Battista Quadrio, in quegli anni architetto capo alla Fabbrica del Duomo. All’esterno l’edificio è completamente circondato da un portico che, con le sue duecento arcate, corre per 800 metri: idealmente esso è riservato alla preghiera e al raccoglimento, in vista dell’ingresso al vero e proprio spazio sacro. Al centro si trova una lunga fontana, la cui acqua scorre fin sotto il tempio, e un obelisco sul quale diverse epigrafi ricordano gli episodi miracolosi accaduti presso il Sacro Fonte.
L’interno è ad una sola navata coperta da volta a botte, interrotta dal grandioso altare maggiore progettato da Filippo Juvarrae portato a compimento nel 1750 da Carlo Giuseppe Merlo. É un tempietto di marmo rotondo dove le colonne, che si alternano con le statue di Fede, Speranza, Carità e Umiltà, sostengono un trono sormontato da una Gloria di Angeli recanti una corona di stelle.
La campagna decorativa fu affidata, nel corso del XIX secolo, ai pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Covenaghi. Il primo eseguì nei pennacchi immagini di donne forti del Vecchio Testamento, figure di Maria, e nella calotta della cupola l’Apoteosi di Maria. Il secondo si concentrò sulla volta a botte che animò con una schiera di angeli, santi, profeti e dottori della chiesa. Si raggiunge il Sacro Speco, luogo dell’apparizione, attraverso due scalinati monumentali ai lati dell’altare. L’accesso al Sacro Fonte è, invece, dall’esterno.