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CONFUSIONE TOTALE

Canne e marchette, ecco le destre perfette

Matteo Salvini, segretario della Lega, dichiara di essere favorevole alla regolamentazione della prostituzione perché «il sesso non fa male, la cannabis sì». Ma ieri, è stata presentata la proposta di legge per la legalizzazione della marijuana, firmata anche da alcuni onorevoli del centrodestra. 

Politica 16_07_2015
Matteo Salvini, segretario della Lega

Completo chiaro da travet al posto della solita sciamannata felpa da extracomunitario e sorprendente cravatta rossa a rombi bianchi (quella verde padana l’ha data in consegna al corazziere a guardia dietro la porta), il leader della Lega Matteo Salvini è salito al Colle e poi è ridisceso tra i giornalisti facendo la sua bella dichiarazione. «Sarei per la legalizzazione e la regolamentazione della prostituzione», ha detto ai cronisti che lo aspettavano vicino alla city ruspetta parcheggiata in doppia fila, «perché fino a prova contraria il sesso non fa male, la cannabis sì». Efe Bal, la trans turco-milanese che si fa fotografare con il foulard della Lega sulle parti dubbie e che nei giorni scorsi aveva minacciato di pubblicare gli sms dei suoi clienti lumbard ai quale faceva sempre lo sconto, è avvisata: Matteo è pronto a fare il diavolo a quattro per la riapertura delle case chiuse con tanto di fattura e partita Iva per le sex workers, ma lo spinello libero e la canna padana quelli mai. Fanno male e lui alla salute ci tiene. 

Eppure, tra i lumbard non mancano i fricchettoni: per fare un po’ di fumo qualcuno ha firmato la proposta di legge per la depenalizzazione della marijuana che nella stessa ora della salita salviniana al Quirinale veniva presentata alla Camera. Più di duecento le firme in calce, quelle dei parlamentari che aderiscono all’intergruppo guidato da Benedetto della Vedova, sottosegretario agli Esteri, senatore del gruppo misto, ex finiano e soprattutto radicale d'origine. Una proposta che ha unito un fronte eterogeneo di personaggi tra i più strani: da Umberto Veronesi a Roberto Saviano, dai deputati del Pd di fede strettamente renziana a quelli civattiani, dai grillini e fuoriusciti da M5S fino a qualche nome di spicco di Forza Italia, come l'ex ministro della Difesa Antonio Martino e tal Monica Faenzi. Il bello è che molti di loro pensano, a differenza di Salvini, che la prostituzione regolamentata non sia poi tanto diversa dalla schiavitù istituzionalizzata, tanto che qualche tempo fa sono scesi in strada a contestare il progetto del sindaco Marino che voleva costituire a Roma libere zone per le prostitute.  Però son certi che hashish e marijuana non facciano affatto male, anzi una fumatina pure terapeutica: una canna al giorno leva il medico di torno. Tutte balle, ma 'sti tonti ci credono.

Insomma, così (non) va il centrodestra: quando non ci sono di mezzo l’Europa, la cancelliera Merkel con il suo Quarto Reich e la “cattiva scuola” di Renzi, nel village impazza la libertà più sfrenata libertà di coscienza senza che un Brunetta furioso o un Toti incazzoso si metta a tirare la stampella contro chi derapa dalla linea. Anche perché, sui cosiddetti temi etici e sensibili non c’è nessuna linea che tenga, tantomeno un punto. Semmai, un zig zag da far girar la testa. La droga fa male ma non quella in foglia, il sesso pagato e tassato fa bene, ma se non lo propone la sinistra, il divorzio è buono, ma quello breve è ancora meglio. E i matrimoni gay? Beh, su quelli il presidente Berlusconi l’ha detto chiaro e tondo: ciascuno lo faccia con chi crede: love is love e  pure Obama e Dudù  la pensano così. Su queste quisquilie destra e sinistra pari sono e pure la ruspa di Salvini alza la pala e cala la braga: canna e marchetta la destra perfetta.