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IL CASO FRIULI

Cani, gatti e canarini: la "classe animale" va in paradiso

Contro la disoccupazione la Regione Friuli-Venezia Giulia scende in campo con l’incentivazione di una nuova figura professionale: il dog-sitter. Inoltre, la Regione varato il primo regolamento sugli “animali da affezione” che prevede per gli inadempienti sanzioni fino a 500 euro e il sequestro giudiziario della bestiola. 

Politica 05_08_2015
In Friuli il primo regolamento sui diritti degli animali

Contro la disoccupazione la Regione Friuli-Venezia Giulia scende in campo con l’incentivazione di una nuova figura professionale: il dog-sitter. Unico requisito, non aver paura delle grosse taglie o farsela passare se si ha davvero fame. Sarebbe una buona idea per collocare gli immigrati se i più di costoro non fossero di religione islamica e, dunque, impossibilitati ad avvicinarsi ad animali “impuri” (cioè, maiali e, appunto, cani). C’è anche di che riflettere sull’attrattiva del nostro Paese sugli abitanti di quelli sottosviluppati: vedono l’Italia in tivù (non c’è sottosviluppato che non ne abbia una o più, oltre a smartphone e tablet) e pensano che, se da noi si trattano così le bestie, quanto più e meglio gli umani! Da qui l’assalto al Pays de Cocaigne, ù plus i dort et plus gaigne (dal francese medievale: il Paese di Cuccagna, dove più si dorme e più si guadagna) con ogni mezzo e pure a rischio di annegamento. 

Il Friuli, dicevamo, ha varato il primo regolamento dello Stivale sugli “animali da affezione” e dà tempo fino ai primi di ottobre, poi per gli inadempienti scatteranno sanzioni fino a 500 euro che potranno giungere al sequestro giudiziario della bestiola. Ecco le norme & regole. I cani dovranno essere portati a spasso almeno due volte al giorno. Basterà una sola volta se il cane ha a disposizione un recinto di almeno 15mq (6mq in più per ogni altra bestiola). Dai 120mq in poi la passeggiata con accompagnatore è esentata. Dunque, e tanto per cambiare, ai ricchi va meglio. I friulani non si sognino più di legare i cani, salvo in caso di comprovata propensione alla fuga degli stessi. In quest’ultima evenienza, il legaccio dovrà essere di quelli «scorrevoli» e inflitto «per non più di otto ore al giorno». Se piove o fa freddo o non si sentono tanto bene, i cani dovranno obbligatoriamente trovare ricovero in casa al calduccio. 

Lo stesso dicasi per i gatti. La lettiera di sabbia è vietata perché “tossica” (non lo sapevo!). Pure per gli uccelli e qualsivoglia mammifero. La delibera elenca anche i trattamenti minimi obbligatori per cavalli, roditori, rettili e perfino pesci. Le gabbie per uccelli? Guai se le tenete per terra. No, devono essere sollevate e tenute in zona temperata, illuminata e tranquilla. Guai ancora se tenete Cocorito avvinto con una catenella al trespolo. Nulla deve impedire ai volatili il volo libero (si chiamano, non per niente, volatili). Non si sognino, infine, i titolari di esercizi commerciali di vietare l’ingresso agli “amici dell’uomo”. In caso di motivata e serissima forza maggiore, sarà il sindaco a concedere l’eventuale permesso di esporre il divieto. Le forze dell’ordine, così, avranno un’ulteriore incombenza a cui far fronte. E sarebbero altri posti di lavoro per i giovani (ma, anche qui, la fede islamica di qualcuno dei nuovi assunti potrebbe complicare le cose). Tutto bello e, soprattutto buono; gli italiani hanno, lo sanno tutti, un gran cuore. Specialmente i loro politici, i loro amministratori e i loro preti. Anzi, tutti costoro sono molto più buoni del popolo, talché non di rado si realizza una società di pessimi guidata da capi dall’animo d’oro. 

Esagero? Dite voi: le patrie galere traboccano e i tribunali sono intasati dai procedimenti contro i corrotti. E poi, basta farsi un giro in un cimitero qualsiasi e leggere le scritte sulle lapidi per rendersi conto che i migliori se ne sono tutti andati. Post scriptum: al mare ho dei vicini che tengono in casa una scrofa maculata; pare che sia molto trendy. Hanno un giardinetto, sì, ma delle dimensioni di un box. Il pet costituisce l’attrazione dei passanti, che si fermano estasiati a guardarla. Che fa, chiedete? Quel che fanno tutti i maiali, che diamine. Talvolta, certo, il profumo è quel che è, ma la porcella non sta mica in Friuli. Testimonio che è trattata benissimo, oggetto perfino di coccole e appellativi vezzosi. Tuttavia, temo per i suoi cultori: la politicamente corretta Toscana non tarderà a invidiare il regolamento friulano e a copiarlo. Con aggiunte.