Calabria: tentato avvelenamento ai danni di un sacerdote
È accaduto a don Felice Palamara, già vittima di atti intimidatori. Celebrazione interrotta, interviene la diocesi: «non dobbiamo rispondere all’odio con odio».
Quella di sabato scorso avrebbe rischiato di essere l'ultima Messa per don Felice Palamara, parroco di San Nicola di Pannaconi (Vibo Valentia): qualcuno aveva versato candeggina nelle ampolline dell'acqua e del vino destinate al sacerdote, cardiopatico e sofferente di asma, e già vittima di atti intimidatori, così come altri suoi confratelli della zona. Allertato dallo strano odore proveniente dal calice, don Palamara ha interrotto la celebrazione, denunciando poi l'accaduto. «Non è escluso che vi sia un attacco coordinato contro la Chiesa locale a opera di organizzazioni criminali, a seguito dei numerosi appelli alla legalità avanzati dai sacerdoti intimiditi» (Open).
«La Diocesi di Mileto Nicotera Tropea sta vivendo un momento di sofferenza a causa di atti intimidatori che nulla hanno a che fare con la normale vita cristiana delle parrocchie», scrive il vescovo, mons. Attilio Nostro, in un comunicato: «Non possiamo accettare questo linguaggio, non dobbiamo rispondere all’odio con odio, sapendo che non è possibile dialogare davvero con chi si rifiuta di farlo». E sulla vicenda interviene anche Emanuele Filiberto di Savoia, esprimendo «a nome di tutta Casa Savoia, piena solidarietà ai Rev.mi sacerdoti Don Felice Palamara, Parroco di San Nicola di Pannaconi e Don Francesco Pontoriero, Parroco di Cessaniti, per i terribili atti d’intimidazione che hanno recentemente subito» e ammirando «l’esempio di questi sacerdoti – che rappresentano l’Italia migliore – contro l’iniqua logica di sopraffazione e di violenza della criminalità organizzata»