C9 al completo, manca solo l'agenda
Nella prossima riunione del consiglio di cardinali tornerà il numero iniziale di 9 membri. Ma quale sarà l'ordine del giorno, ora che la Curia è stata riformata?
Il C9 è di nuovo composto da 9 membri, precedentemente ridotti a 6 o 7, per cui nella prossima riunione (22-24 aprile) il gruppo di consiglieri del Papa tornerà "al completo".
Il consiglio è divenuto sin dall'inizio uno degli elementi distintivi del pontificato in corso a conferma di un suggerimento emerso nelle congregazioni pre-conclave, «con il compito di aiutarmi – scriveva il Papa nel chirografo del 28 settembre 2013 – nel governo della Chiesa universale e di studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana». Inizialmente composto da 8 membri, divenuti 9 già nel 2014 con l'ingresso del card. Pietro Parolin. Nel tempo sono venuti meno alcuni di loro (tra cui il cardinale George Pell, dapprima ingiustamente detenuto in Australia e liberato dopo oltre un anno, infine scomparso nel gennaio scorso), ma soprattutto è stato raggiunto lo scopo principale con promulgazione della costituzione apostolica Praedicate Evangelium (nel marzo 2022) che ha riorganizzato la Curia romana.
Nel marzo 2023 sono stati nominati i nuovi membri, tornando così all'iniziale C9: Alzaga (Governatorato) Omella (Barcellona), Lacroix (Quebec), Hollerich (Lussemburgo), da Rocha (San Salvador de Bahia). Tuttavia, come fa notare Il Sismografo: «Dopo la fine dei lavori per redigere una nuova Costituzione Apostolica, allo scopo di dare una codificazione giuridica alla riforma dell'organigramma della Curia, il Consiglio sembra non abbia aperto nessun altro nuovo dossier della "riforma" che, come è noto, è alla base dell'elezione di Jorge Mario Bergoglio come Vescovo di Roma, e che lui stesso ha confermato in decine di interviste e/o libri degli ultimi tre anni».
Il numero c'è, manca solo l'ordine del giorno. Ma nell'ecclesia semper reformanda qualcosa da riformare si trova sempre.