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questione esistenziale

Burke: la riverenza per l'Eucaristia trasforma la nostra vita

Non un diritto da rivendicare ma un dono da riscoprire con fede, dice il cardinale su EWTN.

Borgo Pio 02_09_2024
IMAGOECONOMICA - SARA MINELLI

Non un dono da rivendicare in nome del politicamente corretto, bensì un dono da riscoprire con fede e che trasforma l'esistenza: così l'Eucaristia cambia la vita e lo stile di vita, spiega il cardinale Raymond L. Burke, intervistato da Johnnette Benkovic Williams su EWTN (il National Catholic Register riporta un estratto dell'intervista, che ha toccato vari argomenti).

Il cardinale affronta la questione partendo dai cann. 915-916, riguardanti chi e come può accostarsi alla Comunione e spiega che «la custodia della santità della Santa Eucaristia risale al tempo di San Paolo». «La Santa Comunione è un dono; non è un diritto», prosegue. «Nostro Signore si offre a noi, e come potremmo presentarci davanti a lui per ricevere il dono della sua stessa vita e allo stesso tempo fare cose che sono completamente offensive per lui?».

Di San Paolo è anche il monito pressoché dimenticato verso chi si comunica senza riconoscere che si sta accostando al Corpo del Signore (1Cor 11,29): Burke afferma che «oggi una delle cause di tanti problemi che abbiamo, di tanti mali nella società sia la perdita di fede nella Santa Eucaristia». Non è questione esteriore come credono alcuni, bensì esistenziale, perché «quando crediamo che [l'Eucaristia] è veramente il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del nostro Signore Gesù Cristo, questo ci indica uno stile di vita improntato a seguire il Signore nella nostra vita quotidiana». Per questo «ripristinare fede e riverenza per la Santa Eucaristia trasformerà ogni aspetto della nostra vita».