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LETTERA

Buona scuola e Cirinnà, la stizza dell'on. Gigli

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera dall'on. Gian Luigi Gigli, deputato e capogruppo «Per l’Italia-Cd» in Commissione Affari costituzionali, nonché presidente del Movimento per la Vita, che reagisce a un editoriale di Riccardo Cascioli.

Politica 11_07_2015
Gian Luigi Gigli

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera dall'on. Gian Luigi Gigli, deputato e capogruppo «Per l’Italia-Cd» in Commissione Affari costituzionali, nonché presidente del Movimento per la Vita.

Mi spiace dover constatare che Cascioli, avendo rilevato che Area Popolare non si è opposto al ddl sulla Scuola, abbia smesso di vederci pericoli (io ad ogni buon conto non l'ho votato), preferendo spostare la sua preoccupazione sul ddl che porta il nome della Cirinnà. Desidero comunque tranquillizzarlo, il lavoro di "mediazione", volto solo a  depotenziare il progetto delle unioni civili omosessuali, non è indicativo, almeno nel mio caso, di alcuna disponibilità a votarlo, ma solo del dovere (morale) di fare il possibile per ridurne l'impatto negativo. Quanto al supposto nostro progetto di "unione" al PD, voglio assicurarlo che questa unione, per essere civile, non avverrà mai a prezzo di una rinuncia alla nostra identità.
Libero comunque lui di votare a destra, se sente che la dottrina sociale cattolica e i valori un tempo definiti non negoziabili siano meglio tutelati da quella parte.
Non per questo io lo sottoporrò al disagio del fuoco amico. Confido che almeno l'estate possa allentare anche l'altrui piacere di sparare sugli amici.

Cordiali saluti
Gian Luigi Gigli

 

Caro on. Gigli,

lei fa ovviamente riferimento all'editoriale del 7 luglio "Buona scuola, Cirinnà e le manovre di Galantino" , ma sinceramente non capisco le ragioni della sua stizza né i riferimenti al fuoco amico. 
Quanto alla Buona scuola, il giudizio non è affatto positivo e lo avevo scritto con molta chiarezza già nel giorno dell'approvazione al Senato (in cui avevo anche parlato di "primo tradimento" della piazza del 20 giugno). Nell'editoriale in questione ho solo preso atto di quanto ormai compiuto, consapevole anche del fatto che quell'articolo 16 della riforma della scuola è - purtroppo - solo uno dei canali attraverso cui il gender penetra nella scuola. Bisogna ricordare al proposito che la principale fonte di problemi in tal senso è quella "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", che dobbiamo al governo Monti e in particolare al ministro Fornero. Già nel maggio 2013, del resto, avvertivamo su quello che sarebbe successo nella scuola (clicca qui), ma anche allora la maggior parte dei politici cattolici aveva altre preoccupazioni.
Che poi lei non abbia votato il ddl sulla scuola mi fa piacere, del resto l'unico entusiasta della circolare Giannini si è mostrato monsignor Nunzio Galantino, segretario della CEI, come si può notare da questo video (clicca qui).
Quanto al ddl Cirinnà, sono certamente convinto che si tratti di un pericolo mortale per il nostro paese, di fronte al quale non ci può essere compromesso, come rispiego nell'editoriale odierno. Libero lei di tentare "mediazioni", libero io di sostenere che è un grave errore, sia nel contenuto sia nella strategia.
Per quel che riguarda invece le scelte a sinistra o a destra, non mi può attribuire intenzioni che non ho mai manifestato e non ho. Il mio criterio di giudizio si fonda su quelli che ancora si chiamano "Princìpi non negoziabili", perché il Magistero non cambia al cambiare dei pontificati. Tengo anche a precisare che non si chiamano valori, ma princìpi, e la differenza è sostanziale. Perché vita, famiglia ed educazione sono il fondamento di una società: tutto il resto è conseguenza. Come in una casa: certo che pareti, porte e finestre sono importantissime, ma senza le fondamenta verrebbe giù tutto al primo soffio di vento. Ed è per questo che su una questione così fondamentale come la famiglia non c'è spazio per trattative. Non ne va dell'insegnamento della Chiesa, ma del futuro della società intera. 
Le auguro una buona estate

Riccardo Cascioli