Brown Jackson, Biden accontenta i gruppi abortisti
Il presidente degli Usa nomina un’attivista di estrema sinistra, Ketanji Brown Jackson, per sostituire il dimissionario Stephen Breyer alla Corte Suprema. I gruppi pro vita denunciano i suoi record pro aborto e i legami con i finanziatori di Biden. E i Repubblicani annunciano battaglia per evitarne la conferma.
Lo scorso 25 febbraio il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nominato la signora Ketanji Brown Jackson per occupare il posto del giudice dimissionario Stephen Breyer alla Corte Suprema. Come temevamo, si tratta di una radicale attivista di sinistra; il suo colore della pelle e le sue competenze non possono nascondere la sua partigianeria di fondo.
La signora Jackson è attualmente un giudice della Corte d’Appello per il Circuito del Distretto di Columbia e ricopre quella posizione dal giugno 2021. Le reazioni alla nomina, avvenuta in diretta nello studio ovale della Casa Bianca mentre era in corso l’invasione russa dell’Ucraina, non sono mancate. «Forse l’unica promessa che Joe Biden ha mantenuto sinora è quella di nominare un giudice liberale e attivista alla Corte Suprema. Ketanji Brown Jackson è esattamente questo: un’attivista radicale e di sinistra», ha detto la presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, Ronna McDaniel, insieme a molti senatori Repubblicani che hanno già promesso battaglia dura in vista delle audizioni dei prossimi mesi.
L’organizzazione pro-vita Susan B. Anthony List (SBA List) ha evidenziato l’impegno pro-aborto del giudice Jackson: «Joe Biden sta mantenendo la sua promessa di nominare solo giudici che sostengono l’idea di estendere le previsioni della sentenza Roe v. Wade sull’aborto fino alla nascita. Un’idea estrema che solo una manciata di Paesi al mondo attuano, tra cui la Corea del Nord e la Cina. Ketanji Brown Jackson è sostenuta da molti dei gruppi pro-aborto più radicali d’America», ha detto la presidente della SBA List Marjorie Dannenfelser in un comunicato stampa. «Lei ha il record di sentenze contro i diritti di libertà di parola dei sostenitori pro-vita che supplicano di salvare vite fuori dai centri abortivi… Non abbiamo dubbi che lavorerà con l’amministrazione più pro-aborto della storia della nazione per sancire la completa liberalizzazione dell’aborto a livello nazionale», ha continuato la dichiarazione.
Allo stesso modo, CatholicVote ha lanciato l’allarme sulla propensione della Jackson ad opporsi alla libera espressione religiosa, sfidando il Primo Emendamento. «Il giudice Jackson è la scelta della sinistra radicale. Secondo tutte le indicazioni, sarà protagonista dell’attivismo giudiziario di sinistra che continuerà a punire e penalizzare il credo cristiano e cattolico nella pubblica piazza», ha detto il presidente del gruppo, Brian Burch, in un comunicato stampa. «La giudice Jackson è stata nominata perché ci si aspetta che spinga la Corte a premiare l’estrema sinistra e imprima una deriva legislativa, ma quando i giudici diventano legislatori, tra quelli che rischiano di perdere di più ci sono gli ospedali cattolici, le scuole, gli enti di beneficenza e le famiglie».
Terry Schilling dell’American Principles Project, organizzazione che si batte in particolare per il rispetto delle libertà dei genitori in campo educativo e per la libertà di parola nello spazio pubblico, non si è detto sorpreso dalla scelta di Biden per «il più estremo candidato di sinistra alla Corte Suprema nella storia della nostra nazione. Ketanji Brown-Jackson farà sembrare Sonya Sotomayor (attuale giudice alla Corte, nota per le sue polemiche contro organizzazioni e leader pro life) come Sarah Palin (ex governatore dell’Alaska e tra i leader del “Tea Party” conservatore). La Jackson esprimerà il voto più prevedibile della Corte: pro aborto, pro ideologia di genere…».
Un approccio diverso, seppur molto contrariato, dall’Alliance Defending Freedom (ADF) che ha lanciato un appello e una preghiera affinché la Jackson rispetti la Costituzione e le libertà in essa contenute. «Un giudice dovrebbe interpretare la Costituzione fedelmente e secondo il significato pubblico originale di coloro che l’hanno scritta», ha detto Kristen Waggoner, consigliere generale di ADF. «Se confermata, preghiamo che il giudice Jackson ascolti la portata di questa preoccupazione e rispetti i limiti del suo ufficio giudiziario, giudicando secondo la Costituzione e non ‘legiferando’ da una impropria sede giudiziaria».
Per altro verso, a conferma della pericolosità della nomina alla Corte Suprema, l’organizzazione pro aborto ed Lgbt ChatolicsforChoice ha elogiato Brown Jackson come giurista con «un lungo e distinto curriculum di lavoro legale e decisioni giudiziarie che proteggono e fanno avanzare i diritti costituzionali degli americani emarginati, tra cui donne e persone incinte, immigrati e persone con disabilità». Ketanji Brown Jackson era tra i nomi di una lista di candidati proposta a Biden dal gruppo Demand Justice, un’organizzazione liberale finanziata dalla lobby di mega-donatori di sinistra dell’Arabella Advisors.
Joe Biden, con la sua scelta, ha dimostrato che «la sua massima priorità era quella di ripagare i suoi finanziatori anonimi che hanno speso più di un miliardo di dollari per aiutare lui e i Democratici nelle scorse elezioni», ha detto Carrie Severino, presidente del Judicial Crisis Network, un gruppo di giuristi conservatori che ha fatto un video molto preciso sui condizionamenti dell’Amministrazione Biden. Vale il motto del «chi paga, comanda», stavolta a rischio della vita degli innocenti. Tuttavia, la battaglia per la conferma della Brown Jackson - che i Democratici vogliono risolvere prima delle elezioni di metà mandato del prossimo novembre - è appena iniziata.