Biffi, un maestro che ha dominato il suo tempo
L'uscita di un libro che raccoglie diversi interventi in onore del cardinale Giacomo Biffi, ricorda l'ormai prossimo primo anniversario della morte dell''arcivescovo di Bologna (11 luglio). Oltre a proporvi a parte un brano del libro, abbiamo chiesto a monsignor Luigi Negri, che lo ha conosciuto bene, un breve giudizio sull'opera del cardinale Biffi.
- IL CARDINALE CHE DIFFONDEVA CERTEZZA, di Giuliano Ferrara
L'uscita di un libro che raccoglie gli interventi di importanti personaggi in onore del cardinale Giacomo Biffi, ricorda l'ormai prossimo primo anniversario della morte dell''arcivescovo di Bologna (11 luglio). Oltre a proporvi a parte un brano del libro edito da Cantagalli (clicca qui), abbiamo chiesto a monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, che lo ha conosciuto bene, un breve giudizio sull'opera del cardinale Biffi.
Con l'avvicinarsi del primo anniversario della morte del grande cardinale Giacomo Biffi condivido volentieri alcuni pensieri per rievocarne la straordinaria figura.
Biffi ha dominato il suo tempo, ha servito la Chiesa con una chiarezza intellettuale insuperabile, con una capacità pastorale che si scopre e si riscopre man mano che il tempo passa. La raccolta dei suoi interventi pastorali per la diocesi di Bologna comincia ad essere, per me, un classico della riflessione pastorale.
Ha servito la Chiesa come ultimo fra gli ultimi; ma in questo suo essere servo della Chiesa di Dio, lo ha fatto con la grandezza intellettuale e morale che lo caratterizzava e che ne fa uno dei cristiani più grandi di questo secolo, ma soprattutto uno dei più grandi maestri. Ha dominato il suo tempo lavorando prima a Milano e poi a Bologna, due città singolarmente martoriate dal dilagare della mentalità laicista anticattolica, decisamente avversa alla stessa esistenza della Chiesa.
Ha dominato sottolineando con molta chiarezza che ogni attacco portato alla Verità e alla Libertà della Chiesa sarebbe diventato, come purtroppo è apparso chiaro in questi ultimi anni, un attacco al popolo. Alla persona e al popolo; il popolo umano, che anziché essere accudito da coloro che gestiscono il potere, viene progressivamente e programmaticamente vilipeso.
Grande uomo di Chiesa e padre della patria. Io credo che in questo, senza esagerazione, consista la sintesi straordinaria di quest’uomo del quale tutti, poco o tanto, e io per primo, ci siamo sentiti umili discepoli.
* Arcivescovo di Ferrara-Comacchio