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Biennale: la Polonia di Tusk censura il padiglione polacco

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Le nuove autorità sospendono il progetto del pittore Ignacy Czwartos, già scelto dal precedente governo: "sfrattato" dalla sede ufficiale in uno spazio privato, per volontà della sinistra (il)liberale.

Cultura 19_04_2024

L’anno scorso in Polonia veniva scelto il progetto artistico che avrebbe rappresentato il Paese nell'ambito della 60° Biennale di Venezia. Per il Padiglione Polonia è stato selezionato ed approvato dall’allora ministro della Cultura il progetto del pittore Ignacy Czwartos dal titolo: Esercizi polacchi della tragica natura del mondo. Tra Germania e Russia.

Czwartos (nato nel 1966), pittore polacco, cofondatore dell'Associazione degli artisti indipendenti e della Galleria "Atelier aperto" (Otwarta Pracownia) a Cracovia, ha preparato per la mostra quindici dipinti a olio. L’artista con i suoi quadri voleva riempire i cosiddetti “buchi neri” della storia recente polacca che riguardavano eventi e personaggi, la cui menzione era vietata dal regime comunista negli anni 1945-1989. Per esempio le storie dei soldati della resistenza anticomunista polacca che combatterono contro il totalitarismo sovietico anche dopo la fine della guerra mondiale, negli anni 1944-1963. La maggior parte di loro furono brutalmente assassinati dai comunisti sovietici e polacchi.

Il secondo gruppo tematico delle opere è costituito dalle rappresentazioni dei criminali di guerra tedeschi, responsabili del genocidio di polacchi ed ebrei nella Polonia occupata durante la II guerra mondiale che, vivendo nella Germania del dopoguerra, non sono mai stati condannati per i loro crimini.
Ma le opere di Czwartos trattano anche gli argomenti che riguardano i giorni nostri, come attività criminali della Russia di Putin, che per molti decenni è stata trattata dai leader dell'Europa democratica come un valido partner commerciale.

La mostra di Czwartos era pronta per essere esposta nel Padiglione Polonia a Venezia, ma nell’ottobre 2023 le elezioni in Polonia sono state vinte dalla coalizione dei partiti dell’opposizione e il nuovo ministro della Cultura, ex colonello dei servizi segreti, ha sospeso il progetto. Uno dei motivi dichiarati per la sospensione è stato quello di promuovere una "falsa comprensione del passato della Polonia" e di "parlare dalla posizione di vittima".

I politici che formano l’attuale governo e che sono andati al potere con gli slogan del ripristino della legalità e della libertà non fanno altro che violare la Costituzione e ignorare le leggi. E diventano anche censori: come si vede nel caso della Biennale di Venezia le nuove autorità polacche vogliono decidere cosa è vero e cosa è falso nella storia della Polonia, e allo stesso tempo sono riluttanti ad ascoltare le voci sulle vittime polacche dei totalitarismi del XX secolo. Gli argomenti trattati da Czwartos sono oggetto della nuova censura nella Polonia contemporanea, governata da una coalizione della sinistra liberale. Vengono cancellati dallo spazio dei media pubblici e delle istituzioni statali.

Nonostante la sospensione della mostra, i dipinti di Ignacy Czwartos sono stati esposti a Venezia, soprattutto grazie al sostegno della diaspora polacca, particolarmente di Marek Buczkowski, che ha messo a disposizione il proprio spazio per la presentazione delle opere dell’artista polacco. Così, in nome della difesa della libertà dell'arte, è nata la mostra Polonia uncensored / Polonia senza censura che è stata inaugurata il 17 aprile nei locali in viale IV Novembre, 8.

I visitatori della Biennale dovrebbero sapere che a Venezia si può vedere una mostra polacca, Polonia sena Censura, ma non nel Padiglione Polonia bensì negli spazi espositivi privati.  



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