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VISTO E MANGIATO

Bardonecchia, neve ma non solo

Nel cuore della Val di Susa, andando per una settimana bianca, si possono anche prevedere escursioni di grande interesse artistico e religioso.

Visto e mangiato 26_02_2011
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opera arteE’ tempo di neve e di settimane bianche e l’itinerario di questa settimana vuole farci guardare con occhi diversi una famosa località dell’arco alpino di cui forse sono più note le piste da sci che non il patrimonio storico-artistico. Ci troviamo in Piemonte, a circa 90 chilometri dal capoluogo, nella cittadina di Bardonecchia, nel cuore della Val di Susa.

Se lo sviluppo turistico locale risale ai primi del Novecento, le sue più interessanti testimonianze d’arte sono ovviamente molto più antiche, oltre che numerosissime. Sono oltre 50 gli edifici di culto che si trovano sul territorio di Bardonecchia, ubicati nella cittadina come nelle alture circostanti, e permettono di organizzare suggestivi itinerari che uniscono la possibilità di gustare le bellezze naturali come quelle artistiche. Nel centro storico si distingue immediatamente per antichità ed eleganza il campanile medievale in pietra della parrocchiale dedicata a Sant’Ippolito. L’origine della chiesa risale all’XI secolo ma un rovinoso crollo ottocentesco ne ha causato l’intero rifacimento, che ha però risparmiato il campanile del Trecento, appoggiato al lato esterno sinistro della chiesa.

L’interno della chiesa è degno di nota, grazie soprattutto al coro del XV secolo proveniente dall’Abbazia di Novalesa, che presenta stalli lignei riccamente decorati, e alla presenza di uno dei caratteristici retable valligiani: ancone lignee scolpite e dorate che ospitano tele o tavole dipinte. In questo caso l’opera presenta nel riquadro principale una Madonna con Bambino tra i santi Ippolito e Giorgio, mentre in una più piccola tavola sottostante Gesù nell’orto del Getsemani. Prima di uscire un ultimo sguardo andrà al fonte battesimale in pietra, del 1573, e alle opere pittoriche sui pilastri e nelle cappelle laterali, realizzate tra il XV e il XIX secolo.

Uscendo da Bardonecchia alla ricerca delle chiesette e cappelle alpine precedentemente ricordate, se si è particolarmente interessati alla pittura murale non si può dimenticare Notre Dame Del Coignet, vicino alle piste del Monte Colomion in località Les Arnauds, affrescata nel XV secolo sia internamente che esternamente. Altrettanto rilevante e ancora più antica è la cappella di S. Andrea, nel comprensorio sciistico del Monte Jafferau, in località La Grange Horres. Ultima località consigliata è Melezet, allo sbocco della Valle Stretta, dove nel XV si sviluppò una scuola di pittori, architetti e intagliatori che permise lo sviluppo artistico e culturale dell’intera Val di Susa. In questa località si trova la chiesa di Sant’Antonio Abate e, verso Pian del Colle, la Cappella di San Sisto, ancora una volta riccamente affrescata.

Prima di lasciare la valle e il suo patrimonio di arte sacra va ricordata un’opera di natura diversa, ovvero il Forte di Bramafam, uno straordinario esempio di architettura militare. Costruito in posizione strategica nella seconda metà dell’Ottocento, sulle vestigia di un antico castello trecentesco, il forte permetteva di controllare il traforo e la linea ferroviaria del Frejus, risalente alla stessa epoca. Utilizzato fino al termine della seconda guerra mondiale e poi lasciato in stato di abbandono è oggi tornato a nuova vita grazie agli interventi e alla dedizione degli esperti dell’ASSAM, Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare di Torino. L’imponente forte è visitabile quotidianamente nella bella stagione e in giornate particolari durante i mesi invernali (per informazioni 339/2227228 - 333/6020192 oppure email: info@fortebramafam.it).




papillonPer gli acquisti golosi:
La sosta da non perdere è alla pasticceria Ugetti (via Medail 80 • tel . 012299036) autentico punto di riferimento a Bardonecchia, per chi ama le cose buone. Da provare la celebre gelatina di fragola con  il marchio della città, i buonissimi baci di Bardonecchia ed i bardonecchiesi, cioccolatini al rhum al genepi e alla nocciola, senza dimenticare poi la pralineria e i croissant. Altra sosta raccomandata è da Valerio Tournour, titolare dell’azienda agricola Vidal Maite (vicolo degli orti 2 •  cell 3355379630) alfiere dell'orticoltura di montagna: di pregio le sue cipolle, zucchine, carote, fiore all’occhiello le patate (queste ultime son coltivate a oltre 1450 metri a Borgo vecchio, una frazione di Bardonecchia).

Per i vini:
L’indirizzo giusto per gli amanti di vino e dintorni, a Bardonecchia, è Le vie del gusto (via Medail, 84 •  tel. 012296981) un tempio del gusto dove vengono messe a disposizione della clientela oltre 400 etichette tra spumanti, bianchi, rossi e rosati, oltre a una interessantissima selezione di birre e distillati, nonché di formaggi e salumi, e cose buone.

Per mangiare:
A tavola? Alla Trattoria del Commercio (C.so Montenero 65  • tel. 0122830890)  di Oulx. Appena ristrutturato,  ha i soffitti con i mattoni a vista e i mobili d'epoca, una sala dal gradevole tocco d'antan, clima davvero familiare. In questo piccolo ristorante dall’atmosfera molto accogliente, cucina tipica dell’alta Val di Susa, ma anche pizze. I piatti migliori, pasta fatta in casa, con tagliatelle all’uovo e sfiziosi gnocchi con le erbette o la ricotta, fassone, cervo con i mirtilli, dolci fatti in casa. In cantina oltre 200 etichette

Per dormire:
Tra gli indirizzi migliori della zona, di sicura soddisfazione la sosta all’Hotel Villa Myosotis (via Cantore, 2 •  tel.  0122999883), a 3 minuti dal centro di Bardonecchia, e all'interno di una villa anni '30. L’albergo, in cui è operativo un validissimo ristorante, dispone di otto confortevoli camere (Biancaneve e i sette nani),  provviste di bagno (in maggioranza con doccia idromassaggio), asciugacapelli, telefono, TV sat, wi-fi, cassaforte.