Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Induismo

Attacco a una scuola nel Madhya Pradesh per presunte conversioni forzate

Degli integralisti indù hanno preso a sassate l’edifico rompendo numerosi vetri e provocando danni per 20mila euro prima che la polizia intervenisse a fermarli

Il 6 dicembre, in pieno giorno, dei fondamentalisti indù hanno attaccato una scuola cattolica in India, la St. Joseph School di Gani Basoda, nello stato del Madhya Pradesh. Forzati i cancelli, hanno incominciato a lanciare pietre gridando minacce. L’arrivo di due agenti non li ha fermati e per un’ora l’attacco è continuato. Sono state rotte parecchie finestre. I danni ammontano a circa 20mila euro. A scatenare la collera dei fondamentalisti è stata la notizia, falsa, diffusa nei giorni precedenti sul canale YouTube Aayudh, che nella scuola fossero stati battezzati degli studenti. Il direttore dell’istituto, fratel Antony Pynumkal, già il 30 novembre era stato informato che stava circolando quella notizia e a sua volta ne aveva informato la polizia, ma inutilmente. Fratel Antony tiene a precisare che la scuola ha solo quattro allievi cristiani, 20 musulmani e tutti gli altri sono di fede indù. Le immagini diffuse per istigare contro la scuola la popolazione in realtà riguardano le prime comunioni impartite il 31 ottobre nella parrocchia di San Giuseppe vicina alla scuola. Raggiunto dall’agenzia AsiaNews, il vescovo della diocesi di Sagar, monsignor James Athikalam, ha commentato: “c’è una strategia contro di noi. Poche settimane fa c’è stata l’ispezione all’ostello delle ragazze, in ogni istituzione educativa cristiana cercano di sollevare complotti. Le elezioni locali sono all’orizzonte e i leader nazionalisti cercano di guadagnare consensi attaccando le scuole cristiane”. L’ispezione a cui accenna monsignor Athikalam è quella effettuata, sempre nella sua diocesi, al Bishop Clemens Memorial Boarding, un ostello per ragazze di Intkheri aperto nel 2014 e che attualmente ospita 19 studentesse di età compresa tra 14 e 17 anni. L’8 novembre il presidente della Commissione nazionale indiana per la protezione dei diritti dell’infanzia Priyank Kanoongo insieme ad altre persone vi si è recato per cercare prove di eventuali conversioni forzate. Le suore del Gesù che gestiscono la struttura hanno raccontato ad AsiaNews che le ragazze sono rimaste traumatizzate dal modo in cui l’ispezione è stata condotta: “hanno aperto gli armadi, ispezionato le singole stanze e le borse in cerca di prove”. Il giorno successivo poi sono tornati per interrogare le studentesse una per una e anche due suore.