Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi Adamo ed Eva a cura di Ermes Dovico

UNIONI CIVILI

Appello dei giuristi contro la legge Cirinnà. Nuove firme

Il 13 gennaio il Centro studi Livatino ha reso pubblico un appello di oltre 100 giuristi - magistrati, avvocati, docenti universitari di materie giuridiche, notai di differenti fori d’Italia - per esprimere preoccupazione e critiche al disegno di legge sulle unioni civili.

 

Famiglia 20_01_2016
La manifestazione del 20 giugno a Roma a difesa della famiglia

Il 13 gennaio il Centro studi Livatino ha reso pubblico un appello (clicca qui) di oltre 100 giuristi - magistrati, avvocati, docenti universitari di materie giuridiche, notai di differenti fori d’Italia - per esprimere preoccupazione e critiche al disegno di legge c.d. sulle unioni civili, primo firmatario il prof. Mauro Ronco.

Nei giorni successivi e fino a oggi sono pervenute numerose altre adesioni che hanno portato le sottoscrizioni a quota 321 (qui l'elenco aggiornato).  Fra coloro che hanno firmato in questa seconda fase ci sono quelle di presidenti o vicepresidenti emeriti della Corte Costituzionale come Riccardo Chieppa e Fernando Santosuosso, che si aggiungono a Paolo Maddalena; di docenti universitari che hanno fatto la storia dell’Accademia in Italia, come Ferrando Mantovani, Pierangelo Catalano, Ivo Caraccioli, di costituzionalisti come Luca Antonini e Felice Ancora, di civilisti come Paolo Papanti Pelletier; di magistrati ordinari con competenza specifica nel settore dei minori  come Simonetta Matone, sost. procuratore gen. a Roma e M. Cristina Rizzo, procuratore della Rep. per i minorenni a Lecce, o da poco andati in congedo con immutato prestigio, come Alda Maria Vanoni, già presidente di sez. civile al Tribunale di Milano e Renato Samek Lodovici, già presidente di Corte di assise a Milano, o già componenti del Consiglio Superiore della Magistratura come Antonello Racanelli, Fabio Massimo Gallo e Francesco Mario Agnoli; di magistrati di altre giurisdizioni, come Salvatore Sfrecola, presidente di sezione della Corte dei Conti; di avvocati con incarichi rappresentativi del mondo forense, come Carlo Testa; di notai provenienti dall’intero territorio nazionale. 

Il numero e l’autorevolezza delle sottoscrizioni, conferisce peso maggiore alle critiche al ddl, e fa auspicare in un supplemento di riflessione da parte del Parlamento. Fra le perplessità sollevate: a) la sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso, b) il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra, c) la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto. Col pretesto di ampliare il novero dei “diritti”, in realtà l’approvazione del ddl moltiplicherebbe mortificazione e danni, anzitutto alle donne e ai bambini. Per questo, in conclusione, l’appello auspica un impegno del Legislatore e delle istituzioni per un rilancio effettivo della famiglia e perché non si proceda oltre nell’approvazione di leggi, come il ddl Cirinnà, ingiuste e incostituzionali.

Per adesioni www.centrostudilivatino.it o info@centrostudilivatino.it .  Per info: 329 4105375 -  info@centrostudilivatino.it