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BELVEDERE

Apocalittico Botticelli in mostra a Milano

Alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana dal 15 novembre al  febbraio arriva la Natività Mistica.

Bel Vedere 12_11_2011
Natività mistica


Un Botticelli per un Leonardo. Questi i termini dell’accordo tra la National Gallery di Londra e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, l’antica istituzione fondata da Federico Borromeo, accanto all’omonima Biblioteca, come strumento di educazione del gusto estetico, in linea con i dettami del Concilio di Trento. Qui, dove il celeberrimo Musico del Da Vinci è di casa, arriva, al suo posto, la Natività Mistica di Sandro Botticelli, al secolo Alessandro di Mariano Filipepi, unica sua opera firmata e datata e, sembra, ultimo capolavoro da lui realizzato prima del periodo di inattività che precedette la sua scomparsa.

Uno scambio, questo, che durerà l’arco di tempo di una  mostra, anzi due: quella che in Inghilterra vede protagonista il genio pittorico di Leonardo alla corte di Ludovico il Moro, già definita la mostra del secolo, e quella allestita nel museo milanese che indaga il Botticelli apocalittico, dove l’aggettivo è qui inteso nel suo significato prettamente biblico di rivelazione.

Il soggetto rappresentato è la natività di Cristo, interpretato come un’adorazione del Bambino da parte di Maria, dei pastori e dei Magi tra cori angelici.  Le figure sono disposte in maniera ritmica e simmetrica ma nonostante gli abbracci, le danze degli angeli, i rami e le corone di ulivo, la gioia del Natale è appena percepibile. La lettura dell’opera non può, infatti, prescindere dalla scritta in greco che dall’alto domina l’intera scena e che così recita: Questa pittura, sulla fine dell’anno 1500, durante i torbidi d’Italia, io, Alessandro, dipinsi nel mezzo del tempo dopo il tempo, secondo l’XI di San Giovanni nel secondo dolore dell’Apocalisse, nella liberazione di tre anni e mezzo del diavolo; poi sarà incatenato nel XII e lo vedremo precipitato come nel presente dipinto. La forma di questa Natività, la scelta di alcuni particolari - come le tre figure sul tetto della capanna dagli abiti rossi, bianchi e verdi, l’abbraccio tra angeli e uomini, i diavoli che fuggono negli anfratti della grotta, alcune espressioni dell’iscrizione greca - riconducono a tematiche contenute nei sermoni e nelle profezie catastrofiche del Savonarola, il frate domenicano arso sul rogo a Firenze nel 1498, del quale Botticelli era stato seguace e discepolo. Diverse interpretazioni ne sono scaturite, collegando il tema della nascita del Redentore alla sua seconda venuta sulla terra prima del Giudizio Universale, non escludendo allusioni alla complessa situazione politica e religiosa di Firenze  sul finire del XVI secolo.

Il dipinto londinese si affianca ad un’altra opera del maestro fiorentino, già parte della collezione ambrosiana, un picciol tondo di sua mano privo di connotazioni drammatiche e caratterizzato, viceversa, da intensa dolcezza. E’ la Madonna del Padiglione di cui gli angeli aprono le cortine per indurre lo spettatore a contemplare la Vergine Madre che rivela al mondo il mistero cardine del Cristianesimo, l’Incarnazione del Verbo, che si è reso tangibile nell’umanità del Bimbo Gesù.


APOCALITTICO BOTTICELLI
La Madonna del Padiglione e la Natività

Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana
15 novembre 2011 – 5 febbraio 2012
Orario martedì - domenica: 10 – 18 (chiuso lunedì)
ingresso: gratuito
info: 02.80692360