Anche San Pio X diventa "innovatore"
Il confronto sulla comunione ai risposati diventa molto "caldo". Mons. Coccopalmerio apre apertamente a questa possibilità. San Pio X viene invocato come innovatore (perché ammise i bambini all'eucarestia). E alla sessione partecipa un gran numero di padri conciliari. Tutti d'accordo nel potenziare la preparazione al matrimonio: corsi più lunghi e severi.
Dopo le parole del cardinale Francesco Coccopalmerio che ha aperto pubblicamente alla possibilità di riaccostare al sacramento della comunione i divorziati risposati – questa, ha detto, è “l’ermeneutica del Papa” –, in assemblea iniziano a essere formulate le proposte per “atti ecclesiali con cui cercare di dare concretezza ai cammini penitenziali”. Una delle idee emerse nel confronto è la possibilità di ricorrere a “celebrazioni giubilari comunitarie”. Proposta sposata e fatta propria dal cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, che in assemblea ha narrato la sua esperienza di figlio di divorziati.
Il confronto, a ogni modo, è “caldo”. Per farsene un’idea, è sufficiente scorrere la lista dei padri intervenuti nell’ora di discussione libera di giovedì sera, quando dopo Erdö, Ouellet e Schönborn hanno preso la parola mons. Bruno Forte e il cardinale Rodriguez Maradiaga. Due sono le linee che si contrappongono, mentre il cardinale prefetto della Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, si rammarica che sia stata vietata la diffusione dei discorsi dei padri. “I fedeli hanno il diritto di sapere cosa dicono i loro vescovi”.
Curioso che nel dibattito sia stato citato più volte anche San Pio X, ricordato a sorpresa da chi è favorevole a riaccostare alla comunione i divorziati risposati: “Quando Pio X ammise i bambini all’eucaristia era stato considerato estremamente rivoluzionario, estremamente innovatore. Quindi, ci sono anche degli esempi di coraggio da parte di un Papa nel riflettere o introdurre delle novità per quanto può riguardare la prassi dell’accesso all’Eucaristia”, ha detto padre Lombardi nel consueto briefing dell’ora di pranzo.
Uno spazio notevole nella discussione l’ha avuto la preparazione al matrimonio. Prende corpo l’idea di rendere più severi e lunghi i percorsi d’avvicinamento alle nozze, rendendoli più vicini a un percorso di catechesi che a un semplice corso prematrimoniale: “La brevità dei corsi attuali non aiuta a comprendere la sacralità del vincolo al punto che, è stato rilevato, ciò che alla fine viene percepito è la celebrazione di un rito più che del Sacramento”. Stando alle indicazioni emerse in aula, l’omelia potrebbe diventare “il luogo privilegiato per l’annuncio del Vangelo della famiglia”.
Di Humanae Vitae, invece, s’è parlato pochissimo. A parte il cardinale André Vingt-Trois, che ha introdotto l’altra sera la congregazione in cui s’è discusso anche di contraccezione, i padri sinodali hanno trattato l’argomento solo marginalmente. Non così hanno fatto gli uditori, intervenuti nella giornata di ieri, al termine della discussione generale. Nel frattempo, sono stati costituiti i dieci circoli minori, i gruppi di lavoro ristretti in cui i membri del Sinodo si confronteranno liberamente nei prossimi giorni. E dei circoli minori sono stati eletti i moderatori e i relatori. Moderatori saranno i cardinali Sarah, Schönborn, Burke, Napier, Kurtz, Filoni, Bagnasco, Massafra, Robles Ortega, Martinez Sistach. Relatori, invece, saranno Dew, Martin, Brislin, Menichelli, Fisichella, Arroba Conde, Castro Quiroga, Valenzuela Nunez.
Il Papa, ha deciso di affiancare – per la stesura della Relatio Synodi – al relatore generale, al segretario speciale e al segretario generale, sei padri sinodali: i cardiali Gianfranco Ravasi, Donald Wuerl, Victor Manuel Fernández, Carlos Aguiar Retes, Kang U-Il, padre Adolfo Nicolás S.I.