Anche alla Corte dei Conti c'è chi rema contro il governo
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Ancora un uso improprio dei social da parte di chi rappresenta le istituzioni. Il diretto interessato rivendica imparzialità, come se fosse normale che un magistrato si schieri nell'agone politico. Benché chiamata (anzi: taggata) in causa, la sinistra tace.
Ci risiamo. Anno nuovo, vecchie storture. C’eravamo lasciati con una catena innumerevole di esternazioni fuori luogo di magistrati che esprimono inopportunamente opinioni politiche e apriamo il 2024 con un altro deplorevole episodio di analogo tenore.
Nei giorni concitati della discussione e approvazione in Parlamento della manovra di bilancio, c’è stato un consigliere della Corte dei Conti che ha usato i social per “gufare” contro l’esecutivo, auspicando sventure e intoppi nell’approvazione del provvedimento. Marcello Degni su X (ex Twitter), in un post del 30 dicembre, si è infatti rivolto alla segretaria del Pd, Elly Schlein (taggandola) per esternare tutta la sua delusione per il mancato ostruzionismo dem in aula. «Occasione persa – sono le sue parole – C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti». Un giudizio chiaramente politico, che un magistrato non dovrebbe mai esprimere. L’art.103 della Costituzione attribuisce peraltro alla Corte dei Conti la giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica, il che suggerirebbe particolare cautela e assoluta neutralità rispetto alle questioni di natura finanziaria che attengono alla gestione della cosa pubblica.
Il diretto interessato, che peraltro si dichiara “economista di sinistra”, dopo la bufera che si è scatenata per quel suo post fa spallucce e in un’intervista al quotidiano La Stampa arriva perfino a difendere il suo diritto di esternare ciò che pensa e non si dice affatto pentito di quella sua dichiarazione livorosa contro il governo. «La mia imparzialità – prova ad arrampicarsi sugli specchi – non viene messa in discussione dal mio post, che oltretutto era una critica all’opposizione per dire “in una situazione come questa in cui avete criticato la manovra, dovevate utilizzare tutti gli strumenti parlamentari per manifestare questa contrarietà, non tanto per i contenuti, ma per il metodo”».
Secondo Degni è dunque normale che un magistrato faccia il tifo per lo sforamento dei termini di approvazione della manovra finanziaria del proprio Paese e per l’esercizio provvisorio, che certamente non sarebbe stato un bel segnale per i mercati e per l’Europa.
E poi esistono ormai principi molto rigidi per tutti i dipendenti pubblici rispetto all’utilizzo dei profili social per esprimere opinioni personali che inevitabilmente coinvolgono l’istituzione di riferimento, in questo caso la Corte dei Conti. Non si possono esprimere opinioni di natura politica che finiscono per intaccare irrimediabilmente l’immagine di neutralità che un magistrato è chiamato a trasmettere all’opinione pubblica.
Bene ha fatto quindi quell’organo di Stato ad annunciare immediate valutazioni sul caso. «In merito a talune dichiarazioni rese da un magistrato, espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell’Istituto – fa sapere l’ufficio stampa della Corte dei Conti – la questione verrà esaminata in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza».
Come ha sottolineato il leghista Alberto Bagnai, «non è accettabile che per motivi politici si screditino le istituzioni, a partire dalla Ragioneria Generale dello Stato, che ha bollinato la manovra, per arrivare alla Corte dei Conti». Sulla stessa lunghezza d’onda un altro esponente del Carroccio, Marco Zanni: «È inaudito che il titolare di un incarico così importante e delicato arrivi addirittura ad augurare l’esercizio provvisorio, schierandosi apertamente contro gli interessi del proprio Paese. Chieda scusa e si dimetta subito, mentre il Pd di Elly Schlein – persino taggata nei post di Degni – prenda immediatamente le distanze dalle sue parole». Gli fa eco il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan: «È inquietante che Marcello Degni, titolare del delicato ruolo di consigliere della Corte dei Conti, prenda posizioni estreme palesemente contrarie agli interessi dell’Italia, al punto che nessuno in Parlamento ha osato sostenerle».
In effetti fa un po’ specie che la sinistra taccia rispetto a una questione imbarazzante come questa. La Costituzione va difesa sempre, anche in casi del genere, che inficiano l’equilibrio tra i poteri dello Stato a causa di indebite invasioni di campo di un magistrato sul terreno dello scontro politico.
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