Amore e martirio
Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». (Lc 21,12-19)
E’ accaduto in tutti i secoli della storia cristiana. Come ripete Papa Francesco, in questi tempi il numero dei martiri addirittura supera quello dei primi secoli, rappresentati oggi da una ragazza divenuta famosa per la limpidezza e determinazione della fede, Caterina d’Alessandria. I cristiani vengono sottoposti al martirio per il fatto stesso che esistono, o perché pregano, o perché non sanno a memoria ‘i testi sacri’ di altre religioni. Che cosa ci rimane dunque? La bellezza dell’amore grande di Gesù verso di noi. Un amore al quale vale la pena corrispondere.