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Cristiani Perseguitati
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Nazionalismo indù

Altri cristiani arrestati in India

Avevano organizzato un incontro privato di preghiera in vista del Natale, ma sono stati arrestati e devono rispondere del reato di conversione forzata

 

I nazionalisti indù stanno diventando una delle maggiori minacce ai cristiani. Dall’India arrivano continue notizie di episodi di violenza, intolleranza, discriminazione. Nei giorni scorsi nell’Uttar Pradesh sette cristiani protestanti sono stati arrestati dopo che alcuni membri del Vishwa Hindu Parishad, una organizzazione nazionalista indù, li hanno accusati di conversioni forzate. L’Uttar Pradesh è uno degli undici stati che hanno adottato una legge anti conversione. In teoria dovrebbe tutelare da chi cerca di convertire qualcuno con raggiri e false promesse, ma di fatto è uno mezzo per perseguitare le minoranze religiose con accuse infondate. I sette cristiani arrestati avevano semplicemente organizzato un incontro di preghiera in vista del Natale. La polizia ha proceduto all’arresto in seguito alla segnalazione ricevuta e adesso ottenere il loro rilascio su cauzione non sarà semplice. Lo scorso luglio l’Uttar Pradesh ha introdotto emendamenti alla legge che rendono le sanzioni ancora più severe: la pena detentiva può arrivare all’ergastolo e la multa massima è salita da 100.000 a 500.000 rupie nel caso le “vittime” siano donne, minori, o dalit. Riunirsi in case private per pregare è sempre più pericoloso perché i nazionalisti denunciano sempre più di frequente questi incontri come occasioni per convertire promettendo lavoro, regali o denaro. L’agenzia di stampa AsiaNews ha raccolto la protesta accorata di padre Anand Mathew IMS, coordinatore del Sanjha Sanskriti Manch, un'alleanza di attivisti con sede a Varanasi: “ogni domenica i pastori delle chiese evangeliche vengono attaccati, maltrattati e arrestati in Uttar Pradesh; non perché abbiano commesso alcun crimine ma perché hanno mostrato coraggio nel pregare con le persone più vulnerabili. Vengono attaccati e arrestati perché sono le persone che lavorano attivamente per il Vangelo. Anche nel Chattisgarh (un altro stato indiano, n.d.A.) i cristiani vengono sfrattati dai loro villaggi: questo Natale molti di loro trascorreranno le notti senza un tetto. Il tutto mentre il primo ministro organizza una cena per i leader della comunità cristiana, dicendo che in India tutti sono uguali e il Paese è un posto sicuro per i cristiani”.