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In tribunale

Alta corte spagnola scagiona Tv cristiana

La Commissione nazionale spagnola dei mercati e della concorrenza aveva inferto una multa ad un canale televisivo di matrice cristiana per una trasmissione che aveva incitato all’odio verso i trans. L’Alta corte ha accolto il ricorso della TV.

Gender Watch 24_06_2021

La Commissione nazionale spagnola dei mercati e della concorrenza, che è un ente statale, nel 2017 aveva inferto una multa di 6mila euro al canale televisivo di matrice cristiana Revelation TV, con sede in UK, perché, in una puntata, parlando di identità sessuale dei bambini, il predicatore avrebbe incitato all’odio verso i trans e i gay. In particolare i commenti del predicatore «potrebbero essere considerati minacciosi contro la dignità del collettivo omosessuale e transgender, anche se il canale responsabile del programma non ha espressamente incitato all'odio contro quelle comunità».

Il canale ha fatto ricorso all’Alta corte spagnola ed ha vinto. Così il giudice: «Le espressioni usate dal pastore non possono essere considerate un attacco alla dignità umana o ai valori costituzionali» poiché sono state pronunciate «nell'ambito di un programma di opinione, secondo un orientamento di pensiero cristiano (…) senza esprimere opinioni che incitavano all'odio, bensì esprimendo pareri relativamente alla controversa questione dell'identità sessuale dei bambini». Pareri che «potrebbero non essere condivisi da tutti nella società, ma rispondono all'esercizio della libertà di espressione secondo una prospettiva religiosa sulla questione e all'esercizio di un altro diritto fondamentale che è la libertà di pensiero e religiosa».

La libertà di espressione «consente di criticare idee o posizioni su cui qualcuno può dissentire, e queste osservazioni negative non possono essere descritte come un attacco alla dignità umana delle persone che non condividono queste idee. Bisogna tener conto del contesto in cui queste idee sono state espresse e del fatto che in nessun momento incitano all'odio contro il collettivo omosessuale o transgender».

Questa vicenda è illuminante anche per noi italiani: passata la legge Zan quanti giudici si esprimeranno in questo modo, tutelando la libertà di pensiero, e quanti invece vedranno nelle parole di chi difende la famiglia e il credo religioso un incitamento all’odio? Sarà tutto nelle mani dei giudici, tutto dipenderà dal loro arbitrio.