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ARCHEOLOGIA

Alla riscoperta delle radici cristiane di Milano

È stato presentato il nuovo percorso archeologico che comprende alcuni siti della Milano imperiale. Milano Archeologica per Expo 2015 parte dalle tombe paleocristine sotto la Basilica di Sant'Eustorgio, dove vennero sepolti i primi martiri.

Cultura 06_06_2013
Basilica di Sant'Eustorgio

Milano ha l’occasione di riscoprire le sue origini cristiane grazie a un nuovo percorso archeologico, presentato ieri alla Basilica di Sant’Eustorgio, dove si trova il primo sito archeologico curato dal progetto. La valorizzazione delle tombe paleocristiane, che si trovano sotto la chiesa nel quartiere di Porta Ticinese, è solo la prima parte del più ampio progetto Milano Archeologica per Expo 2015, che riguarda il recupero di diversi siti archeologici che risalgono alla Milano imperiale.

«Questo progetto valorizza una parte importante del patrimonio ecclesiastico più antico di Milano. In questo modo Milano recupera le radici della propria fede a 1700 anni dalla firma dell’editto di Costantino, evento determinante nella storia del Cristianesimo ben oltre i confini della nostra città», ha commentato l’architetto Carlo Capponi, responsabile Ufficio per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Milano. All’interno della cerchia dei Bastioni sono sopravvissute tracce delle città romana, in particolare risalenti al periodo compreso tra il 286 e il 402 d.C, anni in cui Milano fu sede della corte imperiale. Custoditi nei piani interrati di edifici pubblici, privati o di culto, in aree aperte e persino in alcune stazioni della metropolitana, i resti archeologici sono attualmente solo in parte accessibili. Il progetto Milano Archeologica si propone di sviluppare processi di conoscenza e di conservazione programmata delle realtà archeologiche presenti nelle aree del centro storico di Milano. L’obiettivo è creare un percorso che unisca tutti questi siti, anche in previsione dell’appuntamento di Expo.

Il parroco di Sant’Eustorgio, Don Giorgio Riva, nel suo intervento di presentazione ha ricordato l’importante aspetto di ricerca connesso al progetto presentato: “Non di solo pane vive l’uomo (Deut 8,3). L’uomo ha bisogno di un senso per la vita, di significati, di motivazioni ideali. Non posso non ricordare in questo luogo i Magi e la loro appassionata ricerca”. La parrocchia di Sant’Eustorgio ha aderito al progetto insieme alle parrocchie dei SS. Apostoli e S. Nazaro Maggiore, San Simpliciano e San Lorenzo. “La proposta di valorizzazione delle aree e dei manufatti del complesso monumentale di epoca tardo antica viene da noi accolta con grande convinzione, poiché nella vita della parrocchia di Sant’Eustorgio è molto sentita la continuità con la comunità dei primi cristiani, che secondo la tradizione si riunivano e vennero sepolti nell’area dell’attuale Basilica. Grazie all’esperienza maturata negli ultimi 15 anni attraverso numerosi interventi di restauro conservativo e di riqualificazione degli spazi del complesso monumentale, possiamo presentare oggi l’area cimiteriale paleocristiana migliorata nell’accessibilità e nella fruizione.” continua Don Giorgio “La presenza sotto i nostri piedi di quello che la tradizione, a partire da Sant’Ambrogio ha sempre chiamato coemeterium martyrum, poiché qui vennero sepolti insieme ai pagani i primi martiri cristiani, venne confermata dai primi scavi archeologici negli anni 1959-61, con il ritrovamento di epigrafi che testimoniano la presenza cristiana. Nell’anno dell’anniversario dell’editto di tolleranza religiosa emanato da Costantino qui a Milano, è particolarmente significativo per noi richiamare l’attenzione sulle testimonianze che attestano il radicarsi e il diffondersi del messaggio evangelico nella nostra città. E’ per questo che ci sembra significativo proporre, non solo alla comunità di fedeli ma a tutta la società, una lettura delle vestigia pervenuteci da millenni di storia e di tradizioni attraverso le motivazioni profonde che li hanno generati e trasmessi”.

“Qui la tradizione ambrosiana vorrebbe fosse il primo Fonte Battesimale – ha commentato monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura dell’arcidiocesi di Milano – forse quello impiegato da San Barnaba ‘fondatore ideale’ della comunità cristiana milanese; qui gli Arcivescovi iniziano il cammino di ingresso alla città, dopo il mandato ricevuto dal Papa; qui tutta la comunità celebra la Santa adunanza dell’Eucarestia, poggiando fisicamente i piedi sulle tombe dei nostri fratelli nella fede, così come Sant’Ambrogio volle sotto il suo altare i corpi dei martiri Gervasio e Protasio, testimoni fino alla morte della fedeltà al Mistero della Resurrezione”.

Che Milano si prepari ad Expo valorizzando anche il patrimonio di fede cristiana è certamente una buona notizia, starà poi ai cittadini e visitatori che ripercorreranno i passi dei primi cristiani accogliere e riscoprire l’origine del cristianesimo in questa città.
Il progetto Milano Archaelogia per Expo 2015. Verso una valorizzazione del patrimonio archeologico della città di Milano è promosso da Arcidiocesi di Milano, Regione Lombardia, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Comune di Milano. Il progetto è cofinanziato da Fondazione Cariplo ed è stato realizzato con il supporto scientifico di Politecnico di Milano, Università Cattolica e Università degli Studi di Milano.