Al bavaglio rispondiamo con l'Adorazione
Pubblichiamo la lettera che don Stefano Piccinelli ha inviato ai suoi confratelli sacerdoti e amici medici per ringraziare dell'appoggio ricevuto e per indicare una strada per lottare in nome della libertà di tutti.
Pubblichiamo la lettera che don Stefano Piccinelli ha inviato ai suoi confratelli sacerdoti e amici medici per ringraziare dell'appoggio ricevuto e per indicare una strada per lottare in nome della libertà di tutti. Don Piccinelli è il cappellano dell'ospedale di Cona (Ferrara) che è stato duramente attaccato dal quotidiano locale e dalle associazioni gay per aver affisso l'appello contro la legge sull'omofobia pubblicato da La Nuova BQ.Nel frattempo anche l'arcivescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, è stato fatto oggetto di un grave e offensivo attacco dallo stesso quotidiano per aver messo in guardia dalla deriva totalitarista che sta prendendo il nostro paese. E' una ulteriore conferma della necessità di fermare questa legge liberticida.
Molto reverendi confratelli sacerdoti
Carissimi colleghi medici
Amici tutti.
Mt 13,28: E Gesù rispose loro: (mentre tutti dormivano) Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
Desidero anzitutto ringraziare tutti voi per la vostra vicinanza, in questo periodo nel quale, mio malgrado, sono stato “tirato in ballo” da certa stampa locale solo per aver affisso (ingenuamente?) due fogli che invitavano a firmare contro la legge sull’omofobia come proposto dal sito cattolico NBQ, sulle pareti del perimetro dell’Ospedale riservato alla Cappella cattolica dell’Arcispedale. E non sulle pareti dell’Ospedale, come con eccesso di genericità, fa notare il quotidiano locale che, nella maniera in cui scrive, cerca, senza mezzi termini di tirare l’acqua al suo mulino.
Vedersi dalla sera alla mattina catapultato sulla prima pagina del quotidiano locale è un’esperienza unica… Quando nei giorni scorsi, vedevo sulla prima pagina dello stesso quotidiano il mio Arcivescovo, non capivo bene la “portata” di una tale sua presenza; cosicché anch’io come tanti altri migliaia di “blogger” mi sarei schierato, pur senza sapere veramente come stavano le cose, o a favore o contro il mio Arcivescovo…
Ho cominciato a capire quando anch’io, e mio malgrado, sono stato onorato della prima pagina del quotidiano locale il quale, ha auspicato, attraverso i suoi referenti scelti, che l’Azienda Ospedaliera, in cui da otto anni presto servizio, prendesse rapidi provvedimenti nei miei confronti! Mi sembra di essere stato definito, a motivo del mio “proditorio attacchinaggio”, come un prete un pò stupidotto, attacchino della Chiesa, che perde il tempo ad attaccare fogli per l’Ospedale.
Ringrazio di cuore tutti coloro che in questi giorni mi sostengono, sia telefonicamente, che via email ma anche scrivendo lettere ai quotidiani locali: uno in particolare, è un medico che scrive alla Nuova Ferrara e precisa che il cappellano dell’Arcispedale non è solo prete, ma è anche medico, e regolarmente iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Ferrara. E quindi anche se avessi sbagliato ad attaccare, in quanto prete, il “volantino” incriminato da certo pensiero che vuole i preti relegati solo nella sagrestia, è evidente che questi signori mi accusano anche in quanto medico per aver fatto una cosa che considerano veramente riprovevole ed inaccettabile.
Siccome nell’Arcispedale in cui presto servizio ormai da 8 anni lavorano più di 500 medici, senza contare gli infermieri e tutto il resto, mi piacerebbe fare un sondaggio per vedere quanti di questi miei colleghi mi accuserebbe per aver attaccato i due “volantini”. Tutti questi miei colleghi sanno infatti bene che, se passasse questa legge, anche l’esercizio della loro libera professione resterebbe comunque condizionato e menomato.
Insomma, con questo episodio “tormentone” delle locandine incriminate affisse sulle pareti dell’anti-Cappella dell’Arcispedale, si sono architettate le prove generali del “bavaglio” che certo pensiero, fortemente minoritario come numero, ma probabilmente maggioritario come appoggio politico, vorrebbe obbligarci a tutti noi cristiani e battezzati. Prepariamoci a ciò che ci aspetterebbe se una tal legge venisse effettivamente varata.
Perché scrivo e dico queste cose? Perché ci sono stato tirato in mezzo per i capelli; e quindi con la forza dello Spirito rispondo che se il Beato Marco di Aviano, frate Cappuccino, nel 1683 fosse rimasto comodamente a pregare nella quiete del chiostro del suo Convento, anziché tessere pazientemente accordi diplomatici con i vari Stati Europei dell’epoca, forse più preoccupati ai propri interessi di Corte che non al vero bene comune (che novità!), fino ad allestire un potente esercito cristiano denominato “Santa Alleanza”,oggi probabilmente staremmo a prostrarci ad orari prestabiliti in direzione della Mecca!
Ora la mia proposta da prete: “Quando il Nemico le spara grosse, la Chiesa risponda con l’artiglieria pesante!” (Mt 13,28): affinchè noi non soccombiamo in quel “sonno” che ha dato via libera al Nemico di seminare la zizzania in mezzo al grano buono, bisogna che proponiamo al nostro Arcivescovo la riapertura di una chiesa possibilmente in Città, dove si faccia l’Adorazione Eucaristica quotidiana continuata, così come si faceva fino a qualche anno fa; poi terminata e non più ripristinata! E poi che ciascuno di noi sacerdoti “lubrifichi” quanto più possibile la propria Artiglieria Pesante dell’Adorazione Eucaristica – Esposizione del SS. Sacramento per vincere con l’Amore di Gesù la zizzania abbondantemente disseminata nei nostri campi.
Con rinnovato affetto.
Don Stefano Piccinelli, Cappellano.
Ferrara - 29.7.2013: Memoria Liturgica di Santa Marta.