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Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

liturgia a fantasia dello chef

Aggiungi un posto a tavola

L'ultima moda è allestire l'altare in formato "sala da pranzo". Presagio dei tempi in cui le chiese vuote saranno trasformate in ristoranti.

Borgo Pio 15_04_2023

Il blog Messainlatino ci vuole male: mostrandoci i frutti bacati della creatività di certo clero che reinventa la liturgia a propria immagine e somiglianza, finisce per rovinarci... la digestione. E parliamo di digestione perché l'ultima trovata è l'allestimento dei luoghi sacri in modalità "sala da pranzo".

Succede quando da decenni si insiste sulla dimensione conviviale a scapito di quella sacrificale della Messa. In Spagna l'hanno spinta al limite, trasformando la cappella del Santissimo Sacramento di Santa Maria del Mar, a Barcellona, in qualcosa di più simile a una pizzeria che a un luogo di culto. Un lungo tavolo con sedie e tanto di centrotavola viene spacciato per altare, ma sembra più adatto ai festeggiamenti di una comitiva. Soltanto una croce anonima sulla parete di fondo e uno strambo tabernacolo in posizione regolarmente marginale aiutano a sciogliere il rompicapo per capire dove ci troviamo.

Ne esiste ovviamente anche la variante "all'italiana", più simile a un pranzo della domenica, sperimentata per l'altare della reposizione nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Rutigliano (Bari). Sedie, stoviglie, piatti e tovaglie, con su una sorta di tabernacolo "concettuale". Mancavano solo i commensali. Non solo il sacrificio ma neanche un generico sacro risulta pervenuto.

In fondo sembra un presagio dei tempi, ahimé non lontani, in cui certe liturgie "a fantasia dello chef", sempre meno credibili, finiranno per svuotare le chiese che nella migliore delle ipotesi saranno tramutate in ristoranti.