VISTO E MANGIATO
A Noto con San Corrado
Un week end a Noto, perla della Sicilia, una scenografia barocca spettacolare dove morì l'eremita San Corrado Confalonieri.
Visto e mangiato
19_02_2011
Il 19 febbraio morì a Noto S. Corrado Confalonieri, cavaliere piacentino fattosi eremita in Sicilia. Come patrono della città viene solennemente festeggiato in due occasioni, il 19 febbraio e l’ultima domenica di agosto (per ricordare il giorno della beatificazione avvenuta il 28 agosto 1515), con celebrazioni che vengono replicate anche la settimana successiva (le cosiddette ottave), che fanno salire quindi a quattro i solenni momenti di festa.
Una volta quietatasi la festosa confusione che caratterizza l’atmosfera della città durante le feste di San Corrado è possibile ripercorrerne le vie ammirando un insieme di monumenti unico nel suo genere, che ha meritato di essere inserito, dal 2002, nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Niente di meglio che il giudizio degli esperti dell’Unesco può descrivere sinteticamente quanto si offre al visitatore, a Noto stessa come in altre otto cittadine dell’omonima valle considerate un unico corpus storico artistico: “…Questo gruppo di città della Sicilia sud orientale (Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli) rappresenta l’apogeo e la massima fioritura del barocco in Europa: l’interesse eccezionale dell’arte e dell’architettura barocca della Val di Noto risiede nella sua omogeneità geografica e cronologica, generata dalla costruzione dei diversi monumenti dopo il terribile terremoto che devastò la regione nel 1693 (…) Noto si sviluppa su due livelli, una parte sul pianoro [alla sommità del Monte Meti] e una parte inferiore che segue la pendenza del monte. Quest’ultima conserva gli edifici della nobiltà e i complessi religiosi del XVIII secolo. La topografia, l’urbanistica e l’architettura si combinano per dare origine ad una scenografia barocca spettacolare, che include nove edifici religiosi e numerosi palazzi…”
Non resta quindi che passeggiare per le vie della città alla ricerca dei luoghi più significativi, cominciando ovviamente dalla Cattedrale. La Chiesa Madre di San Nicolò è stata riaperta il 18 giugno 2007 al termine dei lavori di restauro conseguenti al rovinoso crollo dell’anno 1996. La ricostruzione è stata condotta filologicamente, utilizzando materiali e tecniche edificatorie del Settecento integrati con moderni sistemi antisismici. Il risultato è degno di menzione, perché ha salvato un capolavoro non compromettendone l’autenticità. Come nel resto della città la parte più significativa della cattedrale è il prospetto esterno: costruito in arenaria chiara svetta imponente al termine di una scalinata scandita in tre rampe; modulando con sapienza sviluppo verticale e trasversale presenta una facciata mossa da cornici, colonne, timpani, elementi aggettanti e rientranti, il tutto conchiuso tra due campanili che si integrano perfettamente dinamizzando ulteriormente il profilo dell’edificio.
Tra le chiese degne di rilievo vanno almeno ricordate San Carlo al Corso - in corso Vittorio Emanuele - e San Domenico – in piazza XXVI Maggio. La prima è la chiesa conventuale domenicana, eretta da Rosario Gagliardi ai primi del Settecento; la seconda appartiene all’ordine dei gesuiti, costruita probabilmente dallo stesso Gagliardi nel 1730. Entrambe eliminano ogni linea retta dal linguaggio dell’architettura, presentandosi con facciata convessa San Domenico e concava San Carlo, e richiamando l’architettura del Duomo nel gioco continuo di sporgenze e cavità.
Avendo privilegiato le chiese non resta lo spazio per descrivere i palazzi dell’aristocrazia, ma uno va assolutamente ricordato: Palazzo Nicolaci di Villadorata – in via Nicolaci 18 - che con i suoi straordinari balconi scolpiti diventa un edificio esemplare dalla fantasia e dell’artificio barocco.
CONSIGLIA
Per gli acquisti golosi:
A Noto ha sede una dei caffè pasticceria migliori d’Italia, il Caffè Sicilia (corso Vittorio Emanuele 125 • tel. 0931835013), un luogo del gusto diventato vero punto di riferimento per tutti gli amanti dell’arte pasticcera. Il merito è di Carlo e Corrado Assenza, veri guru e autentiche star della pasticceria. Della loro produzione da provare la Giuggiolena, croccante a base di sesamo con miele dei Monti Iblei scorza d’arancia e mandorle, e lo Schiumone, gelato alla nocciola con zabaione al caffè. Buonissima la teoria di granite, gelati, pasticcini, oltre alle ghiotte marmellate di arance, limoni, bergamotto.
Per i vini:
la sosta sarà a Noto, alla cantina Feudo Maccari (Contrada Maccari • tel. 0931596894), dove Antonio Moretti produce Maharis, un grande vino da uve nero d’Avola, cabernet e syrah, oltre a ad altri buonissimi vini tra cui spicca il Saia, da uve Nero d’Avola.
Per mangiare:
Un indirizzo da provare il Baciamolemani (fraz. Marina - lungomare Andrea Doria, 21 tel. 0932615720) di Ragusa, dove fanno buone pizze a partire da impasto genuino e con condimenti di qualità, ma anche piatti della tradizione. In tavola calamari grigliati in agro di pomodoro e il ragusano in tre diverse stagionature accompagnato da confetture artigianali, carbonara di pesce spada o raviolo di ricotta e dragoncello con il sugo di maialino nero. Poi filetto di tonno “cà cipuddata” o medaglione di pescatrice al pistacchio di Bronte e salsa al passito, cannolo siciliano.
Per dormire:
È indirizzo molto valido il Poggio del Sole resort
(tel.0932 666452 S.P. Ragusa/Marina - Km 5,7) a Ragusa, frutto dell'accurata ristrutturazione nel 2006 di una originaria dimora ottocentesca e dei suoi edifici rurali annessi. A disposizione dei clienti l'elegante Hotel, e ristorante, bar e lounge bar, centro benessere, centro congressi.
È indirizzo molto valido il Poggio del Sole resort
(tel.0932 666452 S.P. Ragusa/Marina - Km 5,7) a Ragusa, frutto dell'accurata ristrutturazione nel 2006 di una originaria dimora ottocentesca e dei suoi edifici rurali annessi. A disposizione dei clienti l'elegante Hotel, e ristorante, bar e lounge bar, centro benessere, centro congressi.