5 Stelle in fuga, Pd difende la vigile attesa contro le cure
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La Camera dà il via alla Commissione Covid. Ora tocca al Senato. Il Pd non partecipa e presenta un emendamento, bocciato, per non indagare sulle cure domiciliari difendendo la vigile attesa. I Cinque Stelle lasciano l'aula.
La Camera dei Deputati ha dato il via libera alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulla pandemia da covid 19. Ora il prossimo passaggio è quello del Senato dove si concluderà l’iter parlamentare e tra ottobre e novembre dovrebbe essere pienamente insediata e operativa, come ha spiegato alla Bussola Alice Buonguerrieri, deputata FdI relatrice del testo alla Camera.
Non sono mancate però le sorprese e le conferme. Il Pd, ad esempio, è rimasto in aula, ma non ha partecipato al voto e ha staccato la scheda. I Cinque Stelle invece sono usciti dall’aula e sono letteralmente «scappati» come ha dichiarato soddisfatto il principale estensore della commissione, il viceministro alle infrastrutture Galeazzo Bignami, che ha fortemente voluto la bicamerale, la quale tra i vari compiti si prefigge anche quello di indagare sulle mancate cure domiciliari e su tutta la campagna vaccinale di massa, con annessi problemi derivanti dai tanti danneggiati.
«Pd senza responsabilità» dice Bignami, ma anche fortemente censorio rispetto ad una verità che ancora non vuole venire a galla. Lo prova la bocciatura di un emendamento Pd che voleva sostanzialmente impedire alla Commissione di indagare proprio sulle mancate cure domiciliari che nel corso della pandemia sono state non solo impedite, ma hanno provocato in molti medici che le hanno praticate persino la sospensione o la radiazione dall’ordine.
L’emendamento trappola, che non è passato, mirava a sostituire il comma 1-dd) che recitava – e recita tutt’ora dopo l’approvazione -: “Verificare l’efficacia e la corrispondenza dei protocolli terapeutici alle linee guida contenute nel piano pandemico, soprattutto in relazione alla loro applicazione nelle terapie domiciliari e nelle cure dei soggetti più fragili”.
Il Pd voleva sostituire il comma con il seguente emendamento: “Effettuare una ricognizione dei trattamenti sanitari volti a contenere la diffusione del virus Sars-CoV-2 e alla cura del covid 19 verificandone la corrispondenza alle indicazioni delle autorità nazionali ed internazionali e della comunità scientifica”.
Uno stravolgimento se si tiene conto che all’epoca le indicazioni delle autorità nazionali erano Tachipirina & vigile attesa. Un modo per insabbiare ancora e per ammettere da parte del Pd – al governo in quell’inverno 2020 con i pentastellati - nel quale oggi milita l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, che le terapie domiciliari sono state osteggiate e se fosse per il Pd si continuerebbe ad osteggiarle.
Se il Pd, quindi, dimostra di fare ancora il tifo per la vigile attesa, che ha provocato la maggior parte dei morti covid dato che la stragrande maggioranza dei morti in terapia intensiva, è morta perché non curata adeguatamente a casa, anche i Cinque Stelle hanno dato prova di scappare dalle loro responsabilità.
Nel corso del suo intervento l’ex premier Giuseppe Conte ha ricordato che «agli inizi del 2020 ci ritroviamo con l’esplosione della pandemia, la curva del contagio si impenna. Ricordo la prima riunione a notte fonda con la Protezione civile con tutti i presidenti di regione a interrogarci su questo nuovo nemico invisibile sconosciuto alla comunità scientifica. Acclariamo subito della grande emergenza scoprendo di essere vulnerabili e fragili, anche per i posti in terapia intensiva e senza nessun libretto di istruzioni».
Parole che cercano di giustificare la lentezza e l’impreparazione di fronte al virus. Eppure, in quello stesso periodo, cioè il gennaio 2020, intervistato da Lilly Gruber, Conte rispondeva che il governo era prontissimo.
Anche Speranza ieri ha applaudito Conte dopo il suo discorso. I due, che già hanno dovuto affrontare l’inchiesta di Bergamo e sono stati archiviati dal tribunale dei ministri, hanno scelto la linea difensiva, puntando a giustificarsi con le poche informazioni di cui si disponeva allora. Eppure, quando c’era da chiudere gli italiani in casa, il governo che Conte presiedeva e di cui Speranza era il ministro della Salute, era certissimo che i lockdown avrebbero funzionato e che il virus si sarebbe combattuto senza curare la gente tempestivamente.
Soddisfatta del voto anche Alice Buonguerrieri, relatrice alla Camera: «Non c’è solo l’emendamento contro le cure domiciliari – spiega -. Sono tanti gli emendamenti e gli odg presentati da Pd e Cinque Stelle volti a non far partire la Commissione o a indebolirla fortemente nel suo campo di intervento. Un ostruzionismo che ha dimostrato ancora una volta come la maggioranza di allora, che oggi è all’opposizione, non voglia davvero fare luce su tutti gli errori che sono stati commessi».
«Siamo vittime del vaccino, vogliamo una commissione di indagine»
Il primo convegno di Ascoltami, il comitato che rappresenta già 1800 daneggiati da vaccino si conclude con la richiesta della fondatrice Federica Angelini dell'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui danni da vaccino. Medici, giornalisti e tantissimi danneggiati al congresso e tante evidenze che sgretolano il muro di gomma. De Maria e Venezia: «Long Covid e reazioni avverse, c'è un filo comune»; Donzelli: «La copertura sui tridosati dopo sei mesi è già negativa, i non vaccinati si contagiano meno dei vaccinati»; Frajese: «C'è stato un addormentamento delle coscienze»; Savini: «Nei miei pazienti vaccinati +30% di patologie».
«Reazioni avverse, fuori i partiti dalla commissione»
Le richieste del Comitato Ascoltami, che rappresenta migliaia di danneggiati: dal codice esentivo, all'ambulatorio ad hoc per chi ha avuto gravi reazioni avverse dal vaccino. E sull'ipotesi di una commissione d'inchiesta chiede indipendenza: «I controllori non siano i controllati, fuori i partiti e gli ordini dei medici, hanno condiviso tutto della campagna vaccinale».
«La commissione Covid si farà, Pd vuole indagine farsa»
«Una cosa è certa: la commissione Covid si farà e indagherà a 360 gradi su tutti gli errori commessi in pandemia, quella proposta dalla Sinistra è una farsa». La bicamerale avrà potere ispettivo su tutto: «Dai verbali secretati ai mancatri controlli, dalle cure negate ai vaccini fino alle ricadute socioeconomiche del lockdown e del green pass: accerteremo se Speranza abbia dovuto scegliere se salvare vite o la reputazione del governo». Parla alla Bussola Galeazzo Bignami, primo firmatario della proposta di legge targata Fratelli d'Italia.
«Danneggiati e cure: la Commissione Covid indagherà a 360°»
«La Commissione Covid avrà gli stessi poteri della magistratura e indagherà anche su cure domiciliari e sulle reazioni avverse al vaccino. Nessun processo, ma dobbiamo capire se i governi di allora fossero in possesso di tutti gli elementi per decidere con trasparenza e conoscenza». Intervista al viceministro Bignami sulla bicamerale dedicata alla gestione della pandemia: «Se il Pd dovesse buttarla in rissa, pronti a varare una monocamerale al Senato».