22 Paesi contro Orbán
22 Paesi condannano la legge ungherese che vieta spettacoli che possono turbare i minori, compresi i gay pride.

22 ambasciate estere in Ungheria hanno sottoscritto un documento in cui esprimono condanna per la recente legge approvata dal Parlamento ungherese che tutela i minori dagli spettacoli sconvenienti, tra cui anche i gay pride. Le 22 ambasciate sono dei seguenti Paesi: Francia, Germania, Spagna, Polonia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Svezia, Slovenia, Irlanda, Regno Unito, Australia, Islanda, Norvegia e Svizzera. Per fortuna nell’elenco è assente l’Italia.
Il documento dichiara che questa legge calpesta alcuni diritti fondamentali: «Siamo profondamente preoccupati – affermano i firmatari - Questi diritti umani sono sanciti agli articoli 19 e 20 della Dichiarazione universale dei Diritti umani e agli articoli 10 e 11 della Convenzione europea dei Diritti umani. Siamo impegnati a rispettare, proteggere e adempiere i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale, dall'identità di genere, e dalle caratteristiche sessuali, e a lottare contro le discriminazioni basate su tali motivi».
Le condotte omosessuali sono contro natura e quindi non possono essere qualificate come diritti. Di contro esiste il diritto dei genitori affinchè lo Stato tuteli il benessere dei minori