16 aprile. Giornata internazionale contro la schiavitù infantile
Il lavoro minorile è vietato da oltre un secolo, ma attualmente 152 milioni di minori continuano a essere costretti a lavorare, molti in condizioni di vera e propria schiavitù
Su iniziativa del Movimento culturale cristiano, ogni anno il 16 aprile si celebra la Giornata internazionale contro la schiavitù infantile. La data è stata scelta per ricordare il piccolo Iqbal Masih, assassinato in Pakistan il 16 aprile 1995 all’età di 12 anni. Iqbal aveva incominciato a lavorare a quattro anni in una fornace. Due anni dopo era stato ceduto dai genitori indebitati a un fabbricante di tappeti che impiegava solo manodopera infantile sfruttando e tenendo i bambini in condizione di schiavitù. A 10 anni Iqbal era riuscito a fuggire dalla fabbrica e a partecipare a una manifestazione di protesta organizzata dal Bonded Labour Liberation Front. Dopo l’incontro con un avvocato che si occupava di minori sfruttati, si era impegnato nella lotta al lavoro forzato diventando famoso nel mondo. Nel 1994 aveva ricevuto il Reebok Human Rights Award all’Università di Boston. Come effetto della sua attività di denuncia, in Pakistan diverse fabbriche che sfruttavano il lavoro minorile avevano chiuso. Ma il 16 aprile del 1995 Iqbal è stato ucciso, forse vittima delle mafie dei tappeti, forse, secondo altre versioni, durante una lite con un agricoltore o assassinato da un eroinomane. Resta un simbolo della lotta contro la condizione di schiavitù inflitta a tanti bambini. Secondo l’Unicef, l’agenzia Onu per l’infanzia, attualmente nel mondo 152 milioni di minori lavorano: se non in condizione di schiavitù, sempre, data la loro età, sotto costrizione. Circa 70 milioni sono impiegati in attività classificate come pericolose, almeno nove milioni sono veri e propri schiavi. Quasi metà dei minori che lavorano vivono in Africa. L’Organizzazione mondiale del lavoro nel celebrare la giornata del 2021 ha ricordato che il lavoro minorile, ovvero dei bambini di età inferiore a 16 anni, è vietato da oltre un secolo. Nel lavoro minorile vanno inclusi lo sfruttamento sessuale e quello domestico. Anche l’istituzione dei matrimoni precoci è da considerare una forma di schiavitù. Associata alla schiavitù infantile è la tratta di minori, venduti per essere impiegati in miniere, piantagioni e fattorie, fabbriche, o costretti a mendicare, inseriti nei circuiti del traffico di droga e arruolati in milizie armate.