Sea Watch, fra i donatori spuntano gli islamisti turchi
Anche la Millî Görüş e la Hasene International, sotto la mezzaluna turca, hanno deciso di donare 10.000 euro alla nave della Ong Sea Watch. Organizzazione musulmana turca presente in un po’ tutta Europa, Millî Görüş finanzia la costruzione di moschee e fa proseliti, diffondendo fra gli immigrati, specie in Germania, una visione politica e radicale dell'islam. Erbakan, suo principale ispiratore, morto sette anni fa, arrivò a dire che “gli europei sono malati, daremo loro il farmaco giusto. Tutta l’Europa diventerà islamica. Conquisteremo Roma”. Anche tramite le Ong che fanno sponda tra il Mediterraneo e il mondo islamico.
Anche la Millî Görüş e la Hasene International, sotto la mezzaluna turca, hanno deciso di donare 10.000 euro alla nave Ong Sea Watch. Carola Rackete, oltre alle donazioni, tra le tante, della chiesa evangelica tedesca, del capogruppo dei Verdi nel Bundestag, Gregor Gysi, e dell'ex europarlamentare del Pd, Elena Ethel Schlein – come ha rivelato Fausto Biloslavo –, adesso ha anche l’appoggio dei fedeli islamici in Europa.
La Millî Görüş l'associazione islamica (in turco vuol dire ‘visione nazionale’) è un’organizzazione musulmana turca presente in un po’ tutta Europa. Sono stati contati circa 500.000 membri nel Vecchio Continente, tutti legati al movimento islamico che, finalmente, s’è schierato dalla parte della chiesa cattolica tedesca. Sembrano lontani i tempi dell’opposizione di uno dei fondatori della Millî Görüş - Necmettin Erbakan – alla visita del papa tedesco Benedetto XVI in Turchia, adesso che anche il cardinale di Monaco Reinhard Marx ha deciso di donare 50mila euro per le Ong nel Mediterraneo la Lifeline e la Sea Eye, che in queste ore sfida il governo italiano dopo la Sea Watch.
Il segretario generale della Millî Görüş Bekir Altaş, negli ultimi giorni, si era già speso a sostegno di Carola, contro la politica europea sull’immigrazione e contro il modus operandi del ministro Matteo Salvini. “Con la criminalizzazione e l’arresto dei soccorritori si è varcata la soglia della tollerabilità”, ha ammonito. L’intervento, però, dell’associazione islamica turca non è troppo una novità. Si tratta, infatti, di un organismo che opera in gran parte dell’Europa, in particolare in Germania, Austria e Italia. Ma anche in Danimarca, Svezia e Regno Unito. In Germania, dove la presenza è più radicata che altrove, l’organizzazione è sotto osservazione speciale a causa dell’islamismo radicale. Ralph Ghadban, libanese esperto di islam in Germania, già qualche anno fa avvertiva che l'islam predicato in Europa nelle moschee controllate dalla Turchia tramite la Millî Görüş è talmente osservante della shari’a, “da esigere una netta separazione dai valori individualistici dell'Occidente”. E l’organizzazione è comparsa anche nei dossier dopo la nomina del cancelliere Merkel del turco Sinan Selen a vicepresidente del BfV - l'ufficio federale della Protezione della costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz) - perché il movimento islamico-nazionalista venisse monitorato.
In Austria, la Millî Görüş s’è scontrata con il governo quando la scorsa estate Sebastian Kurz decise di espellere sessanta imam e chiudere sette moschee del Paese. In Danimarca, lo Stato turco ha finanziato nel 2017, con la collaborazione sempre della Millî Görüş, una nuova moschea. Il cui presidente del consiglio della moschea, Tuncay Yilmaz, lavora con l'organizzazione radicale musulmana in quanto dipendente di una loro agenzia di viaggi, con la quale organizzano i pellegrinaggi dall’Europa alla Mecca.
La Millî Görüş è attualmente impegnata anche in Italia. Già diversi anni fa balzò, ma non troppo, agli onori della cronaca, per la costruzione della prima moschea milanese. Dopo quella di Segrate, innalzata nel 1988, e svariati altri progetti che hanno coinvolto diverse aree di Milano, aveva stabilito la posizione per la costruzione del nuovo luogo di culto islamico in via Mecenate. E si sta anche prodigando per trasformare la propria sede, in una ennesima moschea. L’organizzazione sostiene di operare su oltre 514 moschee e centri culturali in undici paesi europei, 323 delle quali si trovano in Germania.
L'ideologia e l'agenda politica della Millî Görüş sono radicate nelle idee trasmesse da Necmettin Erbakan (1926-2011), quell’importantissimo intellettuale islamista per i turchi che è stato anche uno dei più influenti politici del Paese nella seconda metà del XX Secolo. La visione politica di Erbakan era radicalmente anti-secolare e anti-occidentale, e ha favorito un approccio graduale, "dal basso verso l'alto", al risveglio islamista e alla riforma politica dopo Atatürk. Tra i fondatori e gli ideatori dell’organizzazione, Erbakan, costituì la prima filiale tedesca negli anni '70. E il gruppo oggi opera ovunque secondo i fondamenti della daʿwa, in arabo دعوة , l'azione di proselitismo dell’islam. Per l’islam chi aderisce all’organizzazione è un missionario il cui obiettivo è diffondere il messaggio di Allah tra gli immigrati in Europa. E soprattutto tra i turchi.
Erbakan credeva molto nella solidarietà islamica e nell'idea che l'insieme dei musulmani del mondo potesse essere unificato in un'unica Umma, una nazione musulmana globale. In quest’ottica guardava all’Europa in un modo molto preciso, esemplificato in quella che è diventata una della sue esternazioni più famose: “gli europei sono malati, daremo loro il farmaco giusto. Tutta l’Europa diventerà islamica. Conquisteremo Roma”. È così che i discepoli di Erbakan con la Millî Görüş, hanno deciso di finanziare le Ong che fanno sponda tra il Mediterraneo e il mondo islamico. Il sogno di arrivare a Roma resta vivo. Solo che ad ogni tempo vanno i suoi strumenti.