Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
LA TRAGEDIA IN FARSA

Che fare se il profugo di guerra non si vuole vaccinare

Il governo di fronte a un bivio: accoglienza o vaccinazione? Dall'Ucraina in guerra stanno arrivando 800mila profughi, almeno. E in Ucraina due cittadini su tre non sono vaccinati. Le Regioni chiedono di sburocratizzare le procedure. Ma se il governo impone l'obbligo, come per gli italiani, può scoppiare la rivolta. Se non lo fa è discriminazione.

Politica 05_03_2022
Rifugiati ucraini al confine

Al dramma della guerra e della diaspora del popolo ucraino si aggiunge, per quanto riguarda l'Italia, la farsa dei vaccini. Sul territorio del nostro Paese sono arrivati già migliaia di profughi e se ne prevedono 800mila. E dunque, alla luce della narrazione ufficiale sulla pandemia, una domanda sorge spontanea: visto che la copertura vaccinale contro il Covid-19 in Ucraina "si aggira intorno al 35% della popolazione, rappresentando una fra le più basse in Europa", come ha scritto lo stesso Ministero della Salute italiano, dobbiamo aspettarci la quinta ondata? Dopo aver illuso per mesi l'opinione pubblica sull'immunita' di gregge, che evidentemente non è stata raggiunta (altrimenti sarebbero state cancellate tutte le restrizioni, mascherina compresa), ora cosa dobbiamo aspettarci? Una ricaduta, l'ennesima? Una variante ucraina del Covid?

Il Ministero di Speranza ha diramato una nuova circolare che contiene le prime indicazioni per i centri vaccinali e le aziende sanitarie. I vaccini autorizzati in Ucraina corrispondono, per la maggior parte, a quelli autorizzati dall'Ema o equivalenti (Comirnaty, COVID-19 Vaccine Janssen, Covishield, Spikevax, Vaxzevria),ai quali si aggiunge il vaccino Coronavac (Sinovac), si precisa nel documento diffuso dalle Direzioni generali Prevenzione sanitaria e Programmazione sanitaria del Ministero. Triplicato intanto il flusso di profughi in arrivo in Italia. La circolare del ministero della Salute allerta le Regioni perché garantiscano i tamponi ai rifugiati e prevede l'esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall'ingresso nel nostro Paese.

Inoltre, nell'ambito della presa in carico sanitaria dei profughi, il ministero invita a "offrire la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti Sars-CoV-2, a tutti soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età". Ai profughi - si fa sapere da fonti governative - verranno offerte non solo la vaccinazione anti-Covid, ma anche le profilassi di routine, perché esiste un rischio di "focolai epidemici di malattie prevenibili da vaccino nelle strutture deputate all'accoglienza".   

Per quanto riguarda le vaccinazioni routinarie "si segnalano notevoli criticità dovute alle basse coperture vaccinali e al recente verificarsi di focolai epidemici, come l'epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt'ora in corso nel Paese", si fa ancora presente da fonti ministeriali. D'altronde l'Organizzazione mondiale della Sanità ha già lanciato l'allarme su una possibile recrudescenza del Covid in Europa favorita dai movimenti dei profughi.L'indicazione che arriva dal Ministero della Salute è quella di far osservare 5 giorni di quarantena a chi scappa dalla guerra in Ucraina e di provvedere subito a tamponi e vaccini. Ma proprio quello dei vaccini è il punto più ambiguo e controverso. Alcune Regioni chiedono al Governo di "sburocratizzare l'accoglienza" (sono parole del Governatore del Veneto, Luca Zaia). Alcune aree del Paese saranno interessate più di altre soprattutto dai ricongiungimenti familiari."Chiediamo - dice Zaia - di rivedere il decreto nazionale flussi per favorire le assunzioni dei profughi, chiediamo che venga riconosciuta la validità del vaccino Sputnik, utilizzato in Ucraina, e che sia attuata subito una deroga al super Green Pass, che nessuno di questi disperati può ovviamente avere". 

Ma allora, delle due l'una. Se come governo italiano impongono il vaccino a tutti i profughi, di fatto attuano una misura coercitiva nei loro confronti e non è da escludere che anche tra i profughi scoppi la rivolta dei no vax (come detto, 2 ucraini su 3 non sono vaccinati). Se invece si limitano a proporre la vaccinazione ma senza imposizioni, avremmo per l'ennesima volta un caso di discriminazione nei confronti del popolo italiano da parte del governo. Agli italiani, infatti, viene ancora chiesto il Super Green Pass (che nel resto dell'Europa o non è mai stato introdotto o è già stato eliminato) per lavorare e fare qualunque altra cosa, e gli over 50 sono obbligati a vaccinarsi. Perché invece per i profughi dovrebbero essere previste deroghe? Sembra davvero un affronto agli italiani, che tanti sacrifici compiono da due anni. Si potrebbe anche parlare di attentato al buon senso e di ennesima prova di doppiopesismo italico viziato da ipocrisia,perbenismo e una buona dose di approssimazione.