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FINE VITA

Belgio e Olanda, eutanasia legale per "risparmiare"

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Deriva sempre peggiore per l'eutanasia in Belgio e in Olanda. Vi potranno far ricorso anche persone sane, ma stanche di vivere. Su larga scala è vista come uno strumento per risparmiare spese sanitarie.

Vita e bioetica 19_04_2024
Eutanasia

La legalizzazione totale dell’omicidio del consenziente, attraverso l’eutanasia tout court, che si sta promuovendo con ogni mezzo e messaggio pubblico in Olanda e Belgio, è una tragedia per l’intera società europea. Le dichiarazioni di un importante fondo pensionistico e la programmata e prossima eutanasia di due giovani donne sanissime, segnano un'ulteriore ricaduta nelle tenebre, già sperimentata con l’eugenetica del secolo scorso.

Di fronte all'aumento dei costi dell'assistenza agli anziani, Luc Van Gorp, presidente del più grande fondo di assicurazione sanitaria belga, "Christelijke Mutualiteit" (Mutua Assicurazione Cristiana), propone l'eutanasia come soluzione per risparmiare denaro da destinare ai malati. Attualmente la "sofferenza insopportabile" è un prerequisito per la legge belga per l'accoglimento di una richiesta di eutanasia ma, secondo Van Gorp , è necessario evolvere e consentire alle persone di segnalare alle strutture pubbliche quando sentono la loro vita «finita», così da poter accedere alla eutanasia statale. 

Il capo del fondo di assicurazione sanitaria, un fondo per nulla cristiano, ha fatto queste osservazioni durante un'intervista pubblicata lunedì 8 aprile su Het Nieuwsblad. «Dobbiamo rimuovere lo stigma tra la vita e la morte», ha detto chiedendo anche di «porsi la questione di come la quantità sia correlata alla qualità della vita…anche se non c'è sofferenza insopportabile le persone che sono stanche della vita dovrebbero avere la libertà di porre fine alla propria vita…dieci per cento delle persone anziane lotta con la depressione o si lamenta di essere stanco della vita». Fatevi due conti, in Belgio entro il 2050, il numero di persone con più di 80 anni raddoppierà, arrivando a 1,2 milioni.

La soluzione omicida di Van Gorp, ripresa anche dal The Times di Londra, svela la completa immoralità ed inciviltà sottesa dalla eutanasia e, per converso, la radice di un neopositivismo dispotico votato al solo utilitarismo materiale e al potenziale risparmio economico per la sanità pubblica e privata di centinaia di milioni di euro. Ai sani, stanchi e depressi anziani si aggiungono anche i giovani in salute ma tristi, così da completare l’orribile deriva in atto. Hanno fatto discutere e riflettere tutta la stampa internazionale il caso delle giovani ragazze olandesi Jolanda Fun e Zoraya ter Beek che moriranno prossimamente, dopo averlo programmato, perché sono depresse e tristi. Jolanda Fun ha deciso di morire la prossima settimana, il giorno del suo 34° compleanno ed è stata in grado di preparare gli inviti al funerale in anticipo.

La Fun, che vive nel Brabante Settentrionale nei Paesi Bassi, ha spiegato perché vuole morire in un'intervista con il Sunday Times il 14 aprile. Anche se è fisicamente sana, si sente costantemente «triste, giù, depressa» e quando due anni fa un consulente le ha proposto la possibilità di essere sottoposta ad eutanasia, Jolanda ha deciso che questa era l'unica opzione che le rimaneva: «Voglio uscire dalla vita».

Zoraya ter Beek è una donna di 28 anni, anche lei con disturbi mentali ma fisicamente sanissima, soffre di depressione e autismo, teme di «non migliorare mai» e ha programmato di morire con un'iniezione letale a maggio. Parlando ad inizio di aprile con l'agenzia di stampa online americana The Free Press, la giovanissima Zoraya ter Beek ha detto di aver deciso per l’eutanasia dopo che uno psichiatra che l’aveva in cura le aveva comunicato che non c’era altro che si potesse fare, oltre alle cure che stava già seguendo. Per evitare l’incombenza della cura della tomba da parte di partner e famigliari, Zoraya vuole esser cremata e riposta in una anfora portatile, come un soprammobile qualunque.

Si deve denunciare il gravissimo scivolamento verso il baratro assoluto che ha inesorabilmente colpito le norme sulla cosiddetta “morte degna”, prevista prima per soli casi eccezionali (anziani malati incurabili o pazienti “morenti” di cancro) ed ora evoluta in un diffuso favor mortis anche per persone sane.

Già un secolo fa’ l’Europa tra gli artefici della liberalizzazione dell’eutanasia eugenetica, inventò i campi di internamento e poi quelli di sterminio, per salvaguardare i sani e migliorare il welfare state. Il dramma non solo le istituzioni europee, sinora sorde e cieche, ma riguarda da vicino ciascuno di noi. Ogni persona che sceglie l’eutanasia, viene scelta o indotta all’ omicidio suicida, impoverisce le relazioni sociali, la trasmissione di saperi ed esperienze, depaupera il nostro stesso capitale umano e ci rende tutti più soli, poveri e deboli. In ultimo, oltre al creato, l’eugenetica suicida offende ed insulta Dio.