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San Raimondo di Peñafort

San Raimondo di Peñafort (c. 1175-1275), grande conoscitore di diritto canonico e terzo maestro generale dell’Ordine domenicano, seppe lasciare un’impronta rilevante nella storia della Chiesa, dando lo spunto a san Tommaso d'Aquino per scrivere la Summa contra Gentiles

Santo del giorno 07_01_2020 Español

Non si sa nulla di preciso sulla data effettiva della sua nascita ma le cronache dell’epoca attestano che morì intorno ai 100 anni. E nel suo secolo di vita san Raimondo di Peñafort (c. 1175-1275), grande conoscitore di diritto canonico e terzo maestro generale dell’Ordine domenicano, seppe lasciare un’impronta rilevante nella storia della Chiesa. Nato in una famiglia nobile della Catalogna, già in gioventù insegnò logica e retorica a Barcellona e poi si recò a Bologna per studiare diritto canonico. Conobbe il beato Reginaldo da Bologna, il cui insegnamento favorì la decisione di Raimondo (intanto nominato canonico alla cattedrale di Barcellona) di entrare tra i domenicani, vestendone l’abito all’età di circa 47 anni. L’anno seguente, era il 1223, incoraggiò san Pietro Nolasco a fondare l’Ordine dei mercedari, cioè quei religiosi che si impegnavano anima e corpo a riscattare i cristiani fatti schiavi dai musulmani, mentre la Spagna era nel pieno della fase storica nota come Reconquista.

Una delle sue opere più note in campo dottrinale è una guida per i confessori, intitolata Summa de casibus poenitentiae, in cui il santo tratta i maggiori casi di coscienza. La sua fama da giurista e teologo, nonché da uomo di preghiera, spinse Gregorio IX ad affidargli importanti incarichi, tra cui quello di raccogliere e ordinare tutte le decretali, cioè i documenti emanati dai pontefici su particolari questioni di carattere disciplinare, dogmatico o liturgico. Il lavoro meticoloso di Raimondo confluì nel Liber Extra, che il papa promulgò nel 1234: le disposizioni contenute in questa raccolta rimasero in vigore per quasi sette secoli, fino alla pubblicazione del Codice di diritto canonico nel 1917.

Nel 1238 - a seguito della morte del beato Giordano di Sassonia, primo successore di san Domenico - fu eletto maestro generale dell’Ordine dei predicatori. Da persona concreta qual era, si mise subito in cammino per visitare i vari conventi domenicani e nel frattempo riuscì pure ad abbozzare delle nuove costituzioni per il suo ordine, lasciandone la guida due anni dopo la sua elezione. A Raimondo stava molto a cuore annunciare Gesù Cristo a ebrei e musulmani. A tal fine istituì una scuola di ebraico a Murcia e una di arabo a Tunisi. Chiese inoltre a san Tommaso d’Aquino di scrivere un testo che potesse aiutare i missionari a evangelizzare i non cristiani, controbattendo alle loro obiezioni: fu così che l’Aquinate compose la Summa contra Gentiles.

Patrono di: giuristi, canonisti