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L'INTERVISTA AL FILOSOFO KOBYLINSKI

“L'omosessualità nel clero ha già spaccato la Chiesa”

“Il fenomeno dell’omosessualità divide sempre più anche la Chiesa cattolica”. Lo spiega in questa intervista il filosofo polacco Andrzej Kobyliński. “Se non viene più condivisa da tutti i cattolici una visione comune dell’omosessualità, allora come salvare la stessa concezione del sacerdozio e dei sacramenti?", si chiede, annunciando, secondo gli ultimi studi, che c'è “un esodo eterosessuale dal sacerdozio”.  “A causa dello scontro sull’omosessualità crescerà sempre più la disintegrazione del cattolicesimo".
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Ecclesia 05_08_2018

Il professor Andrzej Kobyliński ha recentemente scritto un interessante articolo nel quale definisce l’omosessualità «il nodo gordiano» dei cattolici. L’espressione «il nodo gordiano» mette in evidenza la gravità della situazione in cui si trova oggi la Chiesa cattolica a causa delle tensioni riguardanti l’omosessualità. «Il mio articolo scientifico - spiega in questa intervista alla Nuova BQ - intitolato Omosessualità e sacerdozio. Il nodo gordiano – dei cattolici?, è stato pubblicato nella lingua italiana alla fine del 2017 su una rivista della Facoltà Teologica dell’Università Adam Mickiewicz di Poznań, “Poznań Theological Studies”. Il mio studio presenta le conclusioni delle mie ricerche realizzate per molti anni. Dall’anno scorso il testo è disponibile sui diversi siti web nell’accesso libero. 

Professore, in che cosa consistono le tensioni di cui lei sta parlando?
Non c’è dubbio che diversi temi riguardanti l’omosessualità, portano oggi sempre più spesso alle divisioni e polemiche tra i discepoli di Cristo. Nell’ampio e assai complesso fenomeno dell’omosessualità, si distinguono, fondamentalmente, tre ambiti di problemi da risolvere. La prima domanda riguarda la valutazione morale sull’inclinazione omosessuale e sugli atti omosessuali. Il secondo problema riguarda il riconoscimento civile delle coppie omosessuali, il diritto all’adozione dei figli da parte di queste persone e la benedizione religiosa di coppie del genere nelle chiese cristiane. La terza domanda riguarda l’ammissione di seminaristi omosessuali al sacerdozio, dei novizi e delle novizie omosessuali ai voti religiosi, dei preti omosessuali all’episcopato. Questi tre problemi spaccano molte chiese e comunità cristiane. Il fenomeno dell’omosessualità divide sempre più anche la Chiesa cattolica.

Lei concentra la sua ricerca sul rapporto esistente tra l’omosessualità e il sacerdozio. Perché?
Sono profondamento convinto che proprio questo problema è fondamentale per il futuro della Chiesa cattolica. Vale la pena sottolineare qui che non esiste il cattolicesimo senza i sacramenti. Se non viene più condivisa da tutti i cattolici una visione comune dell’omosessualità, allora come salvare la stessa concezione del sacerdozio e dei sacramenti? Il sacerdozio cattolico ha un carattere sacramentale e ontologico. Di conseguenza, nei sacramenti celebrati dai sacerdoti cattolici, in modo particolare nel Sacramento dell’Eucaristia, abbiamo a che fare con la presenza vera, reale e sostanziale di Gesù Cristo. Il prete cattolico deve essere conforme a livello ontologico a Cristo, che è fonte di ogni sacerdozio. Il Magistero della Chiesa cattolica afferma che l’inclinazione omosessuale sia «oggettivamente disordinata». Allora come intendere la conformità a Cristo nel caso della tendenza omosessuale «oggettivamente disordinata»? Ci vuole qui un serio lavoro filosofico e teologico per trovare delle risposte adeguate.

Sembra che l’Istruzione approvata dal papa Benedetto XVI che vieta di ammettere agli ordini sacri candidati che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay abbia avuto un effetto paradossale. Si ha cioè l’impressione – anche a causa dei continui e sempre più frequenti scandali omosessuali che coinvolgono il clero – che questa tendenza sia ancora più presente nel clero cattolico. È una sensazione sbagliata? Oppure si tratta dell’emergenza di un fenomeno precedente l’Istruzione del 2005?
In alcuni Paesi esistono i dati scientifici molto precisi su questo fenomeno. Non ci dobbiamo fidare delle sensazioni. I risultati delle ricerche sociologiche, svolte per esempio negli Stati Uniti, sono da molti anni disponibili a tutti in Rete. Basta cliccare per sapere come veramente stanno le cose. Per quanto riguarda i libri, dal 2002 è disponibile nelle librerie italiane il testo molto interessante e ben documentato dell’autore americano Donald Cozzens, intitolato Verso un volto nuovo del sacerdozio. Riflessione sulla crisi spirituale del sacerdote. Basandosi su dati clinici, documenti ecclesiali, ricerche teologiche e sulla sua esperienza pastorale, Cozzens delinea i cambiamenti del volto del sacerdozio, affrontando anche la dirompente questione di omosessualità e di pedofilia. 

Sono credibili i dati forniti da Donald Cozzens?
Il suo studio pubblicato per la prima volta nella lingua inglese nel 2000 ha un valore tutto particolare. Perché? Questo autore – essendo sacerdote cattolico, teologo e sociologo, Rettore del Seminario di Cleveland in Ohio – aveva la competenza professionale indispensabile per approfondire, fino in fondo, la vicenda dei seminaristi e dei preti omosessuali. Secondo le sue ricerche, si può parlare, oggi, di «un esodo eterosessuale dal sacerdozio». Per quanto riguarda il problema del clero omosessuale nella Chiesa cattolica nel passato, basta indicare il libro intitolato Liber Gomorrhianus, scritto da San Pier Damiani, nel 1049. 

Come valutare questo ultimo testo?
Le analisi del fenomeno dell’omosessualità, elaborate da San Pier Damiani mille anni fa, sono alquanto limitate a livello filosofico e teologico e hanno oggi, di conseguenza, soprattutto un valore storico. Quello che ci stupisce oggi di più è la mancanza quasi totale dei testi scientifici, pubblicati nei Paesi europei, che analizzano a livello filosofico e teologico il rapporto esistente tra l’omosessualità e il sacerdozio cattolico. Come spiegare questo silenzio della teologia cattolica? Il mio articolo è un invito a una discussione ragionevole e approfondita sulla sfida che probabilmente dominerà i prossimi decenni e persino i secoli.

È possibile ancora tra i cristiani una visione comune dell’omosessualità?
Penso di no. Per quanto riguarda, oggi, la visione filosofica e religiosa dell’omosessualità, sembra che il consenso tra i cristiani – ma anche tra gli stessi cattolici – non sia più possibile. A causa dello scontro sull’omosessualità, probabilmente crescerà sempre più la disintegrazione e la frammentazione del cattolicesimo, a livello mondiale. Di conseguenza, la ricerca sul rapporto esistente tra l’omosessualità e il sacerdozio deve essere unita, oggi, alla riflessione sulla decentralizzazione della Chiesa cattolica di cui ha parlato papa Francesco nel 2013 nella sua esortazione apostolica Evangelii gaudium.

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Andrzej Kobyliński – dopo gli studi compiuti presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, è attualmente professore di Filosofia presso la Facoltà di Filosofia Cristiana dell’Università Cardinale Stefan Wyszyński di Varsavia. Le sue pubblicazioni in diverse lingue sono disponibili, tra l’alro, su due siti web per ricercatori: Academia.edu; Index Copernicus.