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Immigrazione, laici scrivono al cardinale Bassetti

Sul tema immigrazione la Chiesa, lanciando allarmi sul razzismo, si sta mostrando subalterna alle ideologie oggi in voga, mentre non si preoccupa minimamente di evangelizzare né di affrontare gli aspetti più preoccupanti del fenomeno migratorio. È quanto si legge in una lettera che un gruppo di laici indirizza al presidente dei vescovi italiani, card. Bassetti, invitandolo a prendere coscienza di tutti i fattori in gioco.
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Ecclesia 15_10_2018
Il cardinale Bassetti

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Sul tema immigrazione la Chiesa, lanciando allarmi sul razzismo, si sta mostrando subalterna alle ideologie oggi in voga, mentre non si preoccupa minimamente di evangelizzare né di affrontare gli aspetti più preoccupanti del fenomeno migratorio, “invasione” islamica in testa. Sono questi i temi principali contenuti nella lettera promossa da venti laici hanno e indirizzata al presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, e per suo tramite a tutti i vescovi italiani.

La lettera - che si può sottoscrivere inviando la propria adesione a tiziano@tuseipietro.org - fa da contrappeso alla lettera di tenore opposto che lo scorso luglio fu inviata al cardinale Bassetti da un gruppo di preti e laici, e proprio da questa prende lo spunto per contestare un approccio evidentemente mondano.

Lo stesso concetto di razza, si spiega nella lettera, risente dell’uso pretestuoso che ne viene fatto oggi ma non coincide con quanto su questo punto la Chiesa ha già autorevolmente detto e praticato nel corso dei secoli. Soprattutto, una delle conseguenze dell’approccio odierno al tema del razzismo è quella di mettere in ombra «la chiamata universale alla fede cattolica»: «Quante volte la Chiesa, negli ultimi anni, - si chiedono i firmatari -ha parlato di conversione a proposito dei migranti? Le “razze” esistono – come esistono le Nazioni, le Patrie, le Identità - e rappresentano una distinzione, non un motivo di prevaricazione o di odio.

La lettera prosegue mettendo in evidenza che «le paure della gente hanno poco a che fare con il colore della pelle o con la chiusura verso il diverso». «Ciò che oggi spaventa – prosegue la lettera - è una immigrazione irregolare fuori controllo, quella legata agli sbarchi tanto per intenderci, foraggiata con i soldi dei contribuenti italiani e che sta ponendo gravi problemi di sicurezza come può constatare chiunque non abbia gli occhi accecati dall’ideologia».

Né si può chiudere gli occhi – dicono i Venti al cardinale Bassetti – davanti al problema dell’islam: «I numeri ci dicono che su poco meno di 6 milioni di immigrati, 2,5 milioni sono islamici, e questo pone un problema oggettivo visto che si tratta di una comunità che nel suo insieme non è disposta a integrarsi e, non da oggi, è invece animata da un certo “spirito di conquista”». Gli estensori della lettera propongono perciò san Francesco come modello da seguire, prendendo spunto dal racconto del suo incontro con il Sultano, dove la preoccupazione del santo di Assisi è quella di rendere ragione della propria fede e di desiderare la conversione dell’interlocutore.

Gli autori della lettera ricordano poi al cardinale Bassetti che un altro punto viene sempre ignorato negli interventi dei vescovi, ovvero l’esistenza di una lobby internazionale pro-migranti, in cui spicca il nome del finanziere George Soros, la cui Open Society Foundation ha nel board anche l’italiana Emma Bonino. Non è certo una coincidenza che i più noti propugnatori della necessità di avere sempre più immigrati per pagare le pensioni, siano gli stessi che poi hanno sostenuto e sostengono il “diritto all’aborto”. È anche per questo che alcuni osservatori parlano di un “progetto di sostituzione” della popolazione con relativa islamizzazione.

Ma allora, si chiedono i firmatari sottintendo ad esempio gli inviti fatti alla Bonino, «può la Conferenza Episcopale Italiana permettere che queste posizioni vengano espresse addirittura nei dibattiti che si svolgono nelle chiese del nostro Paese?»

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PER ADERIRE INVIA UNA MAIL A tiziano@tuseipietro.org