Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Domenico Savio a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il cedimento del cuore

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». (Gv 10,22-30)

Schegge di vangelo 19_04_2016
Vangelo

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». (Gv 10,22-30)

La contesa con i Giudei continua ben oltre la discussione che è avvenuta dopo il miracolo dei pani. Gesù dice cose vere e grandi, ma non è sul piano della dialettica che i suoi interlocutori possono venire conquistati. Non si crede attraverso le parole. Nemmeno le opere di Gesù hanno il potere di convincere, quando non ci si decide a ‘fare parte delle sue pecore’, cioè quando non avviene un ‘cedimento’ del cuore e della volontà, aprendosi alla fiducia. Solo allora si potrà ascoltare la sua voce e seguire il Signore.