Chiesa & Massoneria, il GOI svela l'esoterismo
Prosegue il pericoloso connubio tra Massoneria & Chiesa. Il Grande Oriente a Matera cala le carte e svela le sue caratteristiche esoterico-iniziatiche con una metafora calcistica. Eppure il dialogo va avanti entusiasta e incurante dei rischi con la benedizione del vescovo. Senza risparmiare le accuse "ai nemici", come accade per la collaboratrice della Nuova BQ.
Secondo il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi la Massoneria è come una squadra di calcio che va nello spogliatoio dove possono accedere solo il tecnico e i giocatori, poi esce fuori e quello è il momento del campo dove ci si confronta. Ed è dunque con questa fallace idea di dialogo che Bisi ha partecipato da relatore all’ennesimo incontro tra Chiesa e Massoneria che stavolta si è svolto a Matera nel week end appena trascorso.
Il format è quello ormai “fortunato” di tanti altri incontri di pseudo dialogo tra le logge e preti e vescovi smaniosi di cercare un punto di contatto con i grembiulini nostrani. A rappresentare la Chiesa cattolica era il turno di don Paolo Renner, docente della diocesi di Bolzano per il quale “le scomuniche non sono più di moda, anche se qualcuno le invoca”. Non saranno più di moda, ma ci sono ancora, per quanto appunto evidentemente inapplicate.
L’esempio dello spogliatoio è suggestivo, ma mostra attraverso una metafora di facile comprensione, il cuore principale dell’esperienza massonica e pertanto la sua incompatibilità con la verace proposta cristiana: la segretezza e dunque il suo carattere altamente esoterico-iniziatico.
Curioso che in tanti incontri – e Bisi non ha mancato di elencarli dal primo di Siracusa a quello di cui abbiamo riferito di Gubbio – l’aspetto esoterico iniziatico del Grande Oriente non sia mai stato citato. Forse perché sarebbe stato chiaro anche a qualche “allocco” di parte cattolica che nessun dialogo può essere imbastito con chi è così diametralmente opposto e avversario della fede. Di qua la fede, di là la gnosi. Pretendere un dialogo significa non avere ben chiare entrambe le cose. Eppure, l’incontro è stato “benedetto” dal vescovo di Matera che ha portato i suoi saluti.
Bisi ha infatti detto: “Il tempio è il nostro spogliatoio, poi si va in campo, all’esterno, dove si realizzano azioni che tutti possono vedere e apprezzare”. Ecco spiegato senza neanche tanti giri di parole che quello dello spogliatoio, cioè la dimensione “cultuale” della Massoneria non è altro che la codificazione di un esoterismo che il G.O.I. mette nero su bianco a cominciare dai suoi statuti.
Come dimostra questo illuminante articolo: Il GOI è «un Ordine universale iniziatico di carattere tradizionale e simbolico» (Art. 1). Il Grande Architetto dell’Universo è un «simbolo iniziatico» (Art. 2). Il GOI segue «l’esoterismo nell’Arte Reale» (Art. 5). E ancora: circa l’iniziazione massonica il GOI afferma che «la qualità iniziatica è indelebile» (Art. 6). I massoni si impegnano «alla ricerca esoterica, all’approfondimento iniziatico ed alla proiezione dei valori muratori nel mondo profano», «a mantenere la discrezione sui Lavori iniziatici» (Art. 9).
Ma l’esoterismo ritorna anche all’articolo 68: «Ogni Loggia, in ciascun Grado, dedica periodicamente una tornata rituale di formazione, di esoterismo, affidandone il compito ad un Fratello preventivamente designato».
E’ curioso dunque che, se da un lato ci si presenta come antidogmatici e relativisti in tutto, il G.O.I. riservi alla Loggia e al Gran Maestro dei caratteri quasi divinatori: la Loggia infatti è «luogo sacro ed inviolabile» (Art. 17). Mentre per quanto riguarda il Maestro Venerabile e il Gran Maestro, è scritto: «Nell’esercizio del suo Magistero iniziatico la sua autorità è sacra ed inviolabile» (Art. 20; Art. 29).
Con questo carattere esoterico-iniziatico dunque, la Massoneria ha poi buon gioco nel presentarsi ai suoi interlocutori di ambito cattolico, sempre tutti protesi ad un dialogo che non contempli la profonda distanza tra Chiesa e logge, promuovendo tutto ciò che si oppone ai dogmi di fede e di morale della Chiesa Cattolica. Ad esempio: divorzio, laicismo, scuola a-confessionale, aborto, contraccezione, nozze gay e eutanasia.
Chi si oppone poi a questa strategia inoltre, viene ovviamente bollato come nemico. E’ il caso ad esempio della nostra collaboratrice Angela Pellicciari che sul sito del Grande Oriente viene definita proprio “un’avversaria del dialogo”. La sua colpa? Aver scritto un articolo sulla Nuova BQ nel quale critica la celebre lettera “cari fratelli massoni” che il cardinal Ravasi fece pubblicare sul Sole 24 Ore. Critiche che hanno dato molto fastidio sia ai “grembiulini” sia a quei prelati sostenitori del dialogo.
Per certi versi è paradossale che la Massoneria, ammettendo il suo carattere segreto e iniziatico, si metta più a nudo di quanto non faccia la Chiesa cattolica, la quale attraverso i suoi ministri-conferenzieri dovrebbe mettere in guardia dal rischio di ogni tipo di dialogo che non contempli l’abissale distanza tra Chiesa e logge e la profonda immoralità di un dialogo che tace sulla verità.
Infatti, con premesse di questo tipo, accettando in maniera relativistica tutto, si può tranquillamente dire che in realtà la contrapposizione tra Chiesa e Massoneria è soprattutto per motivi politici e non teologici. Follie, che tre secoli di encicliche e documenti pontifici stanno a smentire, ma evidentemente, la moda è quella di gettare nel cestino tutto il Magistero per affidarsi solo e unicamente alla lettera di Ravasi.
Tornando all’esoterismo, per capire quanta distanza ci sia tra Chiesa e Massoneria, basterà citare Giovanni 18,20: «Gesù gli rispose: “Io ho parlato al mondo pubblicamente. Ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove si radunano tutti i giudei; e non ho detto nulla in segreto"». In questa dicotomia drammatica tra segretezza muratoria e attività pubblica di Gesù sta tutta l’abissale distanza tra la proposta cristiana e l’offensiva massonica, che si nutre anche dell’ignoranza di molti ministri di Dio. E che rischia – con questo format di incontri che ormai stanno diventando sempre più presenti – di sdoganare anche la Massoneria nel nome di una diffusa religione universale che affratelli tutti gli uomini, stando però attenti a lasciare fuori dalla porta Gesù Cristo.