Chi soffia sulla propaganda al contrario dei morti in mare
I frutti della propaganda al contrario. Il senegalese che ha tentato la strage di 51 bambini nello scuolabus perché "bisogna fermare i morti in mare per colpa di Salvini" era integrato anche nella disinformazione. I morti sono quasi a zero proprio grazie ai porti chiusi. Ma la vulgata, i salotti e gli opinion maker raccontano un'altra storia. E chi viene indottrinato, ci casca.
Vediamo già Francesco Merlo e Roberto Saviano appostati sulla tastiera. Quindi, prima che qualcuno prenda sul serio le parole di Ousseynou Sy e dia la colpa della tentata strage sullo scuolabus di San Donato milanese a Matteo Salvini, sarà bene ricordare un dato fondamentale e incontestabile a chiunque voglia leggere la realtà e non l’ideologia: i morti in mare sono così drasticamente calati, tanto che dall’inizio dell’anno ce n’è stato uno solo recuperato nel tratto di Mediterraneo di nostra competenza. E il merito di questo è da ascrivere al decreto Salvini, che chiudendo i porti, ha costituito il principale deterrente alla partenza dei trafficanti di uomini dall’Africa. L’odiato decreto Salvini, il pericoloso e dittatoriale decreto Salvini.
È grazie alla politica dei respingimenti e dei porti chiusi che sono cessati i morti nel Mediterraneo come testimoniano i dati resi noti recentemente dal Viminale che promuovono la politica del vicepremier leghista.
È illogico dunque che il senegalese di 47 anni, con regolare cittadinanza italiana, che ieri ha preso in ostaggio 51 bambini di uno scuolabus con alcuni docenti, possa ascrivere le morti in mare alla responsabilità di Salvini e Di Maio, colpevoli, stando a quanto riferito dai testimoni accorsi sul posto, di uccidere gli africani in mare e in Africa.
Follia e si potrebbe chiudere lì. A questo si aggiunge il fatto che l’uomo avesse precedenti penali per molestie su minori e dunque viene da chiedersi per quale motivo un uomo che ha avuto guai con la giustizia - per reati di quel tipo! - avesse a che fare con dei bambini. Saranno le indagini a chiarire il tutto.
Quello che è importante sottolineare adesso è che ci sarà qualcuno che proverà ad alzare il ditino contro “il governo dei porti chiusi” per giocare al più classico del “tanto peggio, tanto meglio”. Della serie: “Gesto sbagliato, ma il clima è esasperato da questa politica che costruisce muri”. E dunque Salvini un po’ le sue colpe ce le ha.
E’ di certo un peccato, ma una responsabilità ce l’avranno anche certi giornali o no? Certi maestri Kattivi alla Gino Strada o no? Certi fenomeni che urlano al regime, al fascismo, che parlano di un’Africa che affamiamo perché non vogliamo accogliere in Italia, o no? Dicevamo, è significativo che nessuno lo abbia detto a Ousseynou Sy che i morti del Mediterraneo sono cessati quando si è iniziato a chiudere i porti. Eppure la notizia c’era, ma nessun giornale di tiratura elevata l’ha messa in prima pagina con evidenza, nessun telegiornale ci ha aperto l’edizione delle 20, nessuna radio ha fatto approfondimenti su questo.
E Sy - che ora dovrà rispondere di tentata strage e sequestro di persona, ma al momento quella del terrorismo è solo un'aggravante - deve essere stato indottrinato molto bene dal mainstream per credere che in Africa si muoia per colpa di Salvini e Di Maio.
No. In Africa si muore per tanti motivi che Salvini probabilmente non conosce nemmeno. Ma si muore più o meno per gli stessi motivi per i quali lui, 17 anni fa, è venuto in Italia per poi inserirsi, lavorare e farsi qua la famiglia. Piuttosto, il fatto che si imputi a Salvini una qualche colpa è probabilmente da ascrivere alla responsabilità di chi, qua in Italia, lo lascia credere. In questo bisogna dire che Sy era proprio ben integrato. Anche nel conformismo politico respirato.
Lo stesso conformismo, ammantato di nuova religione buonista mondiale, che ha messo in campo il vescovo di Crema Daniele Gianotti nell'esprimere vicinanza ai ragazzi dello scuolabus e alle loro famiglie: «Purtroppo, l’impegno che gli studenti hanno messo in atto per crescere nella conoscenza reciproca della diversità culturale e religiosa, deve scontrarsi con un crescente clima di ostilità e incomprensione, che avvelenano il clima sociale e culturale del nostro paese, e che gesti come questo di oggi alimentano insensatamente». Ecco qua che ritorna il cattivo Salvini.
Il vescovo invece di stringersi e basta attorno alla sua gente sembra sentirsi in dovere di ribadire che l'agenda del meticciato deve proseguire. Per Gianotti il problema dunque è che quanto accaduto darà ragione a chi si lamenta della Sinistra mondialista? E' un'immagine di una Chiesa che si perde nell'ideologia buonista per continuare ad alimentare una idea di società multi tutto: religiosa, civile, sociale, culturale. Ma priva della sua vocazione universale alla santità e della sua specificità cristiana che passa in secondo piano.
Qualcuno oggi rimarcherà il fatto che Sy è un cittadino italiano a tutti gli effetti, quindi non è certo colpa dei poveri migranti di oggi e richiedenti asilo. Il punto però non è questo. Il punto è che Sy è arrivato a pochi centimetri dal provocare una strage per aver seguito una teoria tanto falsa quanto pericolosa. E cioè che in Mediterraneo si continui a morire per colpa di Salvini e dei leghisti. E quando una teoria non è suffragata dalla realtà, ma per essa si compiono azioni sbagliate, questo si chiama ideologia.
Non sembra essere affiliato alle centrali del terrore dell'Isis. Ma dire che in Mediterraneo si muore per colpa di Salvini è di sicuro terrorismo verbale. Il fatto grave poi è che a dirlo non sono solo senegalesi che prendono in ostaggio i bambini, ma anche molti salotti, opinion maker e influncer della politica Made in Italy. E la cosa non lascia ben sperare per il futuro.