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EDITORIALE

Tempo di Quarantore

In questi giorni che precedono l’inizio della Quaresima, in molte parrocchie si fanno le Quarantore. Tempo di adorazione e di riparazione davanti al Santissimo Sacramento. È bene che nell’ostensorio sia mostrata proprio l’ostia consacrata, e non solo la pisside.

Editoriali 26_02_2017
Adorazione eucaristica

In questi giorni che precedono l’inizio della Quaresima, in molte parrocchie si fanno le Quarantore. Tempo di adorazione e di riparazione davanti al Santissimo Sacramento. È bene che nell’ostensorio sia mostrata proprio l’ostia consacrata, e non solo la pisside. Considerando i testi di san Tommaso per la festa del Corpus Domini, si capisce che essi suppongono proprio la visione dell’ostia.

Ma che cosa vedono gli occhi? Un pezzo di pane bianco. Che cosa vedono gli occhi della fede? Vedono Gesù, presente con il suo “corpo, sangue, anima e divinità”. È un peccato che si sia diffusa l’abitudine di recitare l’atto di adorazione saltando proprio quelle parole. Meditandole una per una, gli occhi della fede entrano nella profondità del mistero, fino ad arrivare alla divinità.

Il corpo di Gesù è lì davanti a me; posso mettere la mia anima a contatto con la sua anima; posso chiedere al suo sangue di purificarmi dai miei peccati; adoro la sua divinità. Se la divinità di Gesù è presente, allora anche il Padre e lo Spirito Santo sono presenti. Se la Trinità è presente, il paradiso è presente. Se il paradiso è presente, anche la B.V. Maria, gli angeli e i santi sono presenti.

“Adoro te devote, latens deitas” (ti adoro devotamente o Dio nascosto) “quae sub his figuris vere latitas” (che sotto questi segni ti nascondi veramente); “tibi se cor meum totum subicit” (il mio cuore si sottomette tutto a te), “quia te contemplans totum deficit” (perché contemplandoti totalmente viene meno). “In cruce latebat sola deitas” (sulla croce solo la divinità era nascosta), “at hic latet simul et humanitas” (ma qui è nascosta anche la tua umanità); “ambo tamen credent atque confitens” (ma io credendo e professando entrambe), “peto quod petivit latro penitens” (chiedo quello che ti domandò il ladrone pentito). “Pie pellicane, Iesu Domine” (Gesù Signore, pio pellicano [secondo la leggenda, questo uccello nutriva i suoi piccoli con il suo sangue]), “me immundum munda tuo sanguine” (purifica me immondo con il tuo sangue), “cuius una stilla salvum facere” (solo una sua goccia può salvare), “totum mundum quit ab omni scelere” (tutto il mondo da tutti i suoi peccati). “Iesu quem velatum nunc aspicio” (Gesù, che io ora io vedo sotto il velo [delle specie eucaristiche]), “oro fiat illud quod tam sitio” (prego che avvenga ciò che tanto bramo), “ut te revelata cernens facie” (che vedendo il tuo volto senza più veli), “visu sim beatus tuae gloriae” (abbia la felicità di contemplare la tua gloria). Amen.