Quell'umanitarismo un po' vomitevole
Gli immigrati non sono numeri, ma persone. Giustissimo, ma anche questa affermazione viene usata in modo strumentale e ideologico dagli ipocriti che vogliono soltanto promuovere le loro politiche e le loro ideologie.
«Nella questione della migrazione non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni». Queste parole di papa Francesco, contenute nel messaggio inviato ieri ai partecipanti al “II Colloquio Santa Sede – Messico sulla migrazione internazionale” in Vaticano, dovrebbero essere un richiamo sempre presente quando si parla dei fatti legati alle migrazioni.
Purtroppo anche questo concetto è usato spesso in modo strumentale e ideologico. Basti leggere i commenti di questi giorni a proposito della vicenda Aquarius. Che «non si gioca sulla pelle delle persone» è diventato il modo per condannare senza appello il ministro dell’Interno Salvini e il governo italiano. E più in generale viene tradotto come obbligo tassativo di andarsi a raccogliere gli immigrati davanti alle coste libiche e portarli in Italia.
Eppure se c’è una cosa che è apparsa evidente in questi giorni è che a giocare sulla pelle delle persone è proprio chi ha voluto e finanziato l’operazione Aquarius per sfidare il nuovo governo italiano sapendo di rischiare un pericoloso braccio di ferro. Addirittura c’è uno scrittore del fronte “umanitario”, Edoardo Albinati, che è arrivato ad augurarsi la morte di un bambino a bordo dell’Aquarius per il gusto di vedere il governo in difficoltà. Lui l’ha dichiarato pubblicamente, chissà quanti altri lo stanno ancora pensando senza dirlo.
E ancora, come si può credere ai buoni sentimenti di chi riconosce le persone, con la loro storia, cultura, ecc. solo nel tratto dalle coste libiche a quelle italiane? Il prima e il dopo non contano: le condizioni dei Paesi di provenienza; il diritto a rimanere nel proprio paese; le organizzazioni criminali internazionali che hanno bisogno delle traversate nel Mediterraneo per pubblicizzare il loro traffico di esseri umani alimentato da sogni e false aspettative sul futuro in Europa; la gara di sopravvivenza per arrivare (chi ci arriva) dal proprio paese alle coste nordafricane. Niente. E neanche conta quello che viene dopo: ormai centinaia di migliaia di clandestini vagano frustrati e abbandonati per le nostre città senza nulla da fare, e magari delinquono e spacciano, rendendo piazze e stazioni ferroviarie zone ad alto rischio sicurezza. E le donne e i bambini di cui tanto si parla in questi giorni? Tanti di loro finiscono come schiavi sessuali, molte donne vanno ad affollare le strade notturne delle nostre città, avete mai sentito i nostri intellettuali radical chic gridare per questa umanità violentata?
No, ma oggi fanno gli insegnanti di accoglienza e di umanità, si presentano come quelli per cui «gli immigrati non sono numeri, ma persone» e pretendono anche di insegnare il Vangelo. Ipocriti e francamente vomitevoli, tanto per usare un francesismo. Non hanno nulla da eccepire neanche davanti alle reiterate confessioni di Emma Bonino che dice che è stato il governo Renzi a volere la raccolta esclusiva degli immigrati in Italia per poterla barattare a Bruxelles con un lasciapassare per i nostri conti non in ordine. La vita, i sogni e le speranze di centinaia di migliaia di persone venduti per coprire l’inefficacia delle proprie manovre economiche. E adesso sono qui a farci lezione di morale, a trattare da razzista e disumano un popolo che è soltanto esasperato.