Quando il Regno delle Asturie salvò la Spagna cristiana
Quando l'islam sembrò trionfare in Spagna, la resistenza di un piccolo esercito di guidato da Pelagio, ma soprattutto dalla fede, colse una importante vittoria a Covadonga nel 722 e rese possibile la Riconquista. Una lezione della storia che vale anche per noi oggi.
Da quando mi occupo e scrivo di storia, cioè da venti anni, sono sempre andata controcorrente. La radicalità che mi ha portato, giovanissima, ad aderire al sessantotto, non mi ha più abbandonato. E, lancia in resta, anche se devo combattere contro un esercito di giornalisti, storici, luoghi comuni, forte di documenti e fatti, ho sempre difeso la Chiesa cattolica romana, cui appartengo, dalla valanga di menzogne che le sono state riversate contro, con particolare intensità e violenza dal Cinquecento in poi.
E così, cominciando dal Risorgimento e dalla massoneria, vera anima del Risorgimento, risalendo a ritroso, sono arrivata a Martin Lutero. A dire il vero ho scritto anche un testo sulla storia della Chiesa in cui non ho avuto bisogno di alcuna verve polemica, neanche camuffata. In quel caso lo splendore, l’eroismo delle cose che raccontavo, unite alla potenza dell’aiuto divino, parlavano da sole.
Di questi tempi ho cominciato ad occuparmi della storia della Spagna e dell’America Latina. Perché? Perché per motivi personali la vicenda della Spagna mi sta molto a cuore. E anche perché con la “leggenda nera” sulla colonizzazione spagnola inizia l’attacco in grande stile lanciato in epoca moderna dalle potenze protestanti contro tutto quanto ha nome di cattolico.
Come noi italiani siamo stati condotti a disprezzare la nostra storia (straordinaria e unica!) col mito e la giustificazione del Risorgimento (del paganesimo), risorgimento che ci ha trasformati in un popolo di straccioni, così gli spagnoli sono stati portati a disprezzare l’impresa gigantesca, quasi impossibile a forze umane, che li ha messi in grado di colonizzare un intero continente, immenso e lontano, portando anche in America la splendida cultura romana e la fede nell’uomo-Dio Gesù Cristo vincitore della morte per amore.
La storia della Spagna e della sua straordinaria vicenda è resa possibile dalla forza della fede che non ha mai abbandonato gli spagnoli, nonostante tutto. Qualche cenno per capire a cosa mi riferisco: il regno romano-visigoto è invaso dai mori nel 711 e la conquista avviene senza colpo ferire. Al Andalus ha molto chiaro cosa bisogna fare: bisogna distruggere ogni vestigia della tradizione romana e della fede cattolica. Bisogna che Allah trionfi. Come? Come sempre. Con la violenza indiscriminata. Col terrore.
A resistere è un pugno di uomini che si rifugia sui monti delle Asturie. Il loro capo è Pelagio che diventerà il primo re del regno delle Asturie. Per convincere Pelagio dell’inutilità della sua resistenza i mori fanno intervenire Oppas, l’eretico vescovo di Toledo passato dalla parte dell’islam trionfante. Oppas si rivolge a Pelagio così: “L’intero esercito dei goti non ha potuto resistere alla forza dei musulmani, come puoi resistere tu su questo monte? Segui il mio consiglio, abbandona i tuoi sforzi, e vivrai felice con i tanti benefici che i mori ti daranno”.
Secondo la cronaca redatta circa un secolo e mezzo dopo, Pelagio avrebbe risposto a Oppas in questi termini: “Non hai letto nelle Sacre Scritture che la Chiesa del Signore è come il seme di senape che, piccolo come è, per grazia di Dio diventa più grande di tutti?”; “La nostra speranza è Cristo; questo monte sarà la salvezza della Spagna e del popolo dei goti; la grazia di Cristo ci libererà da questa moltitudine”.
Siamo nel 722 a Covadonga (cueva de Nostra Señora, grotta di Nostra Signora). La riconquista comincia con una battaglia combattuta in una sperduta grotta del Picco d’Europa. La sopravvivenza della Spagna è dipesa dalla fede di Pelagio e dei suoi che, sperando contro ogni speranza, non hanno accettato la perdita della libertà, della propria civiltà, della propria religione, e hanno combattuto.
La cronaca araba, più tardiva di quella Cristiana, racconta l’episodio di Covadonga come fosse un fatterello insignificante e copre di ridicolo Pelagio e i suoi definiti “asini selvaggi”. L’asino selvaggio Pelagio fonda il regno delle Asturie, un regno cristiano, baluardo della religione e della cultura spagnole.
La battaglia vinta a Covadonga dà speranza anche a noi oggi in un’epoca in cui sembra perso ogni barlume di umanità.