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INIZIATIVA

La grande preghiera per fermare il ddl Cirinnà

Si chiama "Un'ora di guardia", è l'iniziativa di preghiera per chiedere a Dio che risparmi all'Italia la legalizzazione delle unioni civili. Sul sito (www.unoradiguardia.it) si può scegliere un'ora da qui al 26 gennaio in cui ci si impegna a pregare per questa intenzione. In una sola giornata già offerte 2mila ore di preghiera.

Famiglia 05_01_2016
Un ora di guardia

Nel passato, in momenti cruciali per la Chiesa in cui tutto sembrava perduto, quando ogni sforzo umano sembrava insufficiente, una potentissima arma ha permesso ai cristiani di far trionfare il bene contro ogni possibile speranza: la preghiera.

Oggi sembra ormai alle porte l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili e con esso lo snaturamento della famiglia e la negazione del diritto di ogni bambino a crescere con una madre e un padre, ma cosa potrebbe succedere se tutti noi offrissimo almeno un’ora di preghiera per chiedere a Dio che il ddl Cirinnà non passi e che la famiglia e i diritti dei bambini vengano così salvati? 

Per questo motivo nasce “Un’ora di guardia” (www.unoradiguardia.it), sito che si propone di organizzare una preghiera costante e continua che salga al cielo da qui al 26 gennaio con il preciso intento di domandare a Dio lo stop al ddl sulle unioni civili e la difesa della famiglia per la preghiera di Maria e di tutti i santi.

«Il Disegno di legge sulle cosiddette unioni civili arriverà in Aula al Senato il 26 gennaio, dopo il rinvio ottenuto grazie alla resistenza di piazza, culturale e politica portata avanti negli ultimi mesi da tanti singoli e associazioni, ma come cattolici possiamo e dobbiamo fare di più», si spiega sul sito. Non stiamo parlando di una semplice battaglia politica ma di una parte di quello scontro escatologico tra le forze del bene e quelle del male che ora hanno nel mirino la distruzione della famiglia, cellula base della società: «Ecco perché occorre che ci prepariamo per combattere insieme e combattere in ginocchio».

La proposta dell’ora di guardia è davvero molto semplice: sul sito si trova una tabella con le date da qui al 26 gennaio suddivise nelle 24 ore di una giornata. Tutto ciò che viene chiesto è di scegliere un’ora (o anche di più!) in cui impegnarsi a pregare per chiedere a Dio l’intenzione specifica di fermare il ddl Cirinnà, per l’intercessione di Maria e di tutti i santi. Sul sito è possibile anche segnalare l’ora prescelta in modo che la propria preghiera venga “conteggiata” e si possa così avere un’idea di quante ore di preghiera saranno donate. A un solo giorno dall’apertura del portale sono già circa un migliaio le persone che hanno aderito per un totale di quasi 2000 ore di preghiera offerte.

Cosa fare una volta scelta un’ora di guardia? «Nell’ora scelta ci impegniamo a pregare da soli o insieme ad altri, a casa o in chiesa, recitando il Rosario, una novena o in qualunque altro modo. Non ci sono limiti nella modalità se non l’impegno ad aprire la nostra ora di guardia con l’invocazione per fermare il ddl sulle cosiddette unioni Civili e tenere fede al tempo di 60 minuti».

L’invocazione ad hoc per fermare il ddl (è importante che sia questa ad aprire sempre l’ora di guardia) è reperibile sul sito insieme ad un vero e proprio “arsenale” di risorse utili: liste di preghiere e novene da recitare all’interno dell’ora, come la potente Novena a Maria che scioglie i nodi e le preghiere a San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. In casi come questi è importante infatti “strutturare” la nostra preghiera ed essere specifici nel formulare l’intenzione per la quale ci riuniamo insieme davanti a Dio come fratelli per richiedere una specifica grazia.

Più si avvicina il momento cruciale che deciderà le sorti della famiglia in Italia e con esso il futuro di tantissimi bambini cui potrebbe essere tolto il diritto di crescere con una mamma e un papà, più è necessario agire: «L’ora di Guardia è il pezzettino della battaglia che noi ci prendiamo carico di condurre in prima persona, con tutti i nostri limiti e le nostre piccolezze ci mettiamo in ginocchio per chiedere a Maria, Gesù e tutti i Santi l’intercessione affinché fermino un progetto di legge contro la società, contro la famiglia e quindi contro l’uomo», si legge sul sito. «Ciascuno di noi è chiamato a farsi carico di 60 minuti di lotta affinché, unendo la propria Ora a quella di tanti altri fratelli, giorno e notte ci sia qualcuno che preghi per questa speciale intenzione, 24 ore su 24».

Le manifestazioni di piazza e il passaparola in questi mesi hanno tenuto inchiodati i progetti di chi vuole imporre nel nostro Paese il pensiero unico gender. Ma è fondamentale unire a tutto questo la preghiera, seguendo l’esplicito comando di Gesù nel Vangelo: «Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». (Mt 18,19)

Una promessa che si è avverata più volte nel corso della storia: le straordinarie vittorie di Lepanto e di Vienna, avvenute proprio quando ogni speranza sembrava perduta, sono solo due fulgidi esempi dell’importanza e della potenza della preghiera. Chi ha detto che la storia non possa ripetersi?