Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il pastore fedele alla verità

Le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce (Gv 10, 4)

Schegge di vangelo 13_05_2019

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». (Gv 10, 1-10)

Gesù avverte i discepoli: come già avvenuto nel passato con i falsi profeti, anche nel futuro verranno servitori infedeli che traviseranno la Verità. Occorre perciò distinguere i pastori che ci conducono a Gesù da quelli che, impercettibilmente ma inevitabilmente, ce ne allontanano. Le pecore seguono il buon pastore senza cercare di precederlo perché sanno che lui conosce la via preservando la loro vita a costo della sua. Ecco perché le pecore si fidano del pastore. I pastori falsi, invece, badano soprattutto al proprio interesse e, in quanto mercenari, non sono disposti a difenderle con la propria vita. Per questo è importante che le pecore imparino a discriminare i buoni dai falsi pastori. Un criterio certo per valutare i pastori è l'aderenza alla Verità che, per sua natura, non contraddice mai sé stessa. Quindi i pastori fedeli possono solo approfondirla, ma non affermare qualcosa di diverso rispetto a quanto insegnato dalla Scrittura e dalla Chiesa nella Tradizione. La Verità infatti è la voce rassicurante di Gesù che le pecore riconoscono nei pastori a Lui fedeli.